Mattarella apre le consultazioni il 4 aprile: strada in salita

La strada verso il nuovo Governo è in salita. Il Pd si dice indisponibile ad alleanze. Centrodestra e M5S sono divisi. Il possibile scenario è quello di un Governo di scopo o tecnico. Le consultazioni del presidente Sergio Mattarella prenderanno il via mercoledì 4 aprile. Si sta definendo il calendario ma è prevedibile che i lavori lo impegneranno tutta la settimana.

Nuove nomine in Parlamento

Intanto si muove la macchina parlamentare. Sono stati eletti i 4 vice presidenti di Palazzo Madama: Roberto Calderoli della Lega con 164 voti, Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia con 119 voti, Paola Taverna del M5s con 105 e Anna Rossomando del Pd con 63. Scelti anche i tre questori: Antonio De Poli, Forza Italia, il più votato con 165 preferenze. Secondo il leghista Paolo Arrigoni (130), terza Laura Bottici del M5s con 115 voti.

E’ la prima volta che in Senato l’opposizione non avrà nessuno dei tre questori, vale a dire i senatori che amministrano Palazzo Madama. Uno strappo sul piano istituzionale ma con conseguenze politiche perché nel Pd, che ottiene una vicepresidenza, si sottolinea la chiusura al M5s con l’inesistenza di un dialogo tra grillini e dem per il governo.

Sia alla Camera sia al Senato sono previsti 4 vice presidenti, 3 questori e 8 segretari d’Aula che insieme al Presidente compongono l’ufficio di presidenza. Il Pd chiedeva un vice presidente e un questore in entrambi le Camere, in quanto opposizione, secondo la prassi in atto sin dal 1948. Tesi contestata da M5s che ha sottolineato che non essendoci ancora il Governo, non si può ancora dire chi è maggioranza e chi è opposizione. Inoltre M5s vuole avere la maggioranza all’interno dell’ufficio di presidenza in vista dell’abolizione dei vitalizi.

Il capogruppo dem Andrea Marcucci ha dichiarato. “Noi conosciamo bene quali sono le nostre volontà, quali sono le indicazioni della Direzione del partito”. Alla fine sono risultati eletti come vicepresidenti Roberto Calderoli (Lega), Ignazio Larussa (Fdi), Paola Taverna (M5s) e Anna Rossomando (Pd), mentre i questori sono De Poli (Nci), Arrigoni (Lega) e Bottici (M5S). Oggi alla Camera lo schema potrebbe ripetersi o anche andar peggio al Pd, visto che potrebbe rimanere escluso sia dai vice presidenti che dai questori. Fdi chiede oltre a un vice presidente anche un questore, così come M5s, per pesare in ufficio di presidenza. Arrabbiato il Pd. Per il reggente dei dem Maurzio Martina “la presenza del Pd nelle presidenze di Camera e Senato con funzioni di rappresentanza e controllo è una questione democratica”.