Bologna, contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo

L’Aula ha approvato (con l’astensione dei consiglieri pdl) una risoluzione presentata dalla capogruppo dell’Idv, Liana Barbati, nella quale si impegna la Giunta a valorizzare e incrementare le azioni di polizia amministrativa locale dedicate alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo e dei reati connessi. Al fenomeno del gioco d’azzardo sono collegabili, infatti, vari reati penalmente rilevanti, tra i quali la ricettazione, il riciclaggio, l’usura, il racket e la truffa. Secondo uno studio de “Il Sole 24 ore” del marzo scorso, le realtà più allarmanti nella nostra regione sono quelle di Rimini (al terzo posto in Italia come spesa pro-capite: 1490 euro), Reggio Emilia (nono posto: 1276 euro) e Modena (tredicesimo posto: 1224 euro). Il gioco d’azzardo si configura come una vera e propria patologia, rappresentando un disturbo del comportamento che, secondo molti studiosi, ha un’evidente attinenza con la tossicodipendenza, tanto da rientrare nell’ambito delle cosiddette “dipendenze senza sostanze”. Nel documento si chiede alla Giunta regionale di promuovere intese e accordi tra la polizia amministrativa locale e agli altri operatori pubblici impegnati nelle politiche per la sicurezza sul territorio regionale e a favorire la formazione specialistica digli operatori di polizia locale. Sempre per la prevenzione e il contrasto di questi fenomeni, la risoluzione impegna la Giunta a stipulare accordi e intese con gli altri enti pubblici per elaborare strategie comuni. Altro impegno indicato nella risoluzione, promuovere interventi di assistenza socio-sanitaria a favore dei soggetti colpiti dalla “sindrome di gioco d’azzardo patologico”, anche valorizzando l’attività delle organizzazioni di volontariato e di promozione sociale che operano nel settore. Nel dibattito sono intervenuti Liana Barbati (idv), Andrea Defranceschi (mov5stelle), Andrea Pollastri (pdl) e Silvia Noè (udc).

Al Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna