Gazprom interrompe le forniture di gas alla Moldavia dal 1° gennaio 2025: il rischio di un aumento dei prezzi per i consumatori, anche in Italia
Gazprom annuncia che azzererà le forniture di gas alla Moldavia a partire dal 1° gennaio 2025, a causa del rifiuto di saldare il debito con la compagnia russa. La notizia è stata diffusa attraverso un comunicato ufficiale, come riportato dalla Tass. Secondo la compagnia, una notifica è stata inviata a Moldovagaz, l’azienda controllata dal governo moldavo, indicando che “sulla base delle disposizioni contrattuali e delle normative della legislazione russa, Gazprom ridurrà le forniture di gas naturale alla Repubblica di Moldavia a 0 metri cubi al giorno, a partire dalle 8:00 ora di Mosca del 1° gennaio 2025”.
La compagnia ha sottolineato che la restrizione rimarrà in vigore fino a quando Gazprom non comunicherà ufficialmente la revoca della misura a Moldovagaz. Inoltre, Gazprom si riserva il diritto di risolvere unilateralmente il contratto e di richiedere danni e multe per il mancato adempimento degli obblighi da parte di Moldovagaz.
Il primo ministro moldavo, Dorin Recean, ha risposto alla mossa di Gazprom, criticando la richiesta di debito e affermando che il suo governo non riconosce l’importo, che non è stato validato da una valutazione indipendente. Secondo le valutazioni di società di revisione britanniche e norvegesi, il debito sarebbe di circa 8,6 milioni di dollari, un importo nettamente inferiore rispetto a quello indicato da Gazprom. Recean ha anche evidenziato gli sforzi della Moldavia per diversificare le forniture di gas naturale e ridurre la dipendenza dall’impianto di Kuciurgan.
Mentre il governo moldavo è pronto a gestire la crisi energetica, il rischio di una maggiore scarsità di gas potrebbe avere impatti significativi non solo sulla Moldavia, ma anche su altri Paesi europei, compresa l’Italia. Le tensioni internazionali legate al gas potrebbero infatti far lievitare i prezzi, influenzando così i consumatori italiani, specialmente in un periodo in cui i consumi sono tradizionalmente più elevati. Il governo moldavo, nel frattempo, sta considerando opzioni legali, inclusi possibili ricorsi all’arbitrato internazionale, per tutelare gli interessi nazionali.