Macerata. Ezio Maria Simonelli è il nuovo presidente della Lega Serie A

Ezio Maria Simonelli, maceratese classe 1958, è stato eletto nuovo presidente della Lega Serie A. Con 14 voti a favore, Simonelli ha ottenuto un consenso superiore a quello dei suoi predecessori Paolo Dal Pino (12 voti) e Lorenzo Casini (11 voti). Alla prima votazione si era fermato a 11 preferenze, ma nella seconda tornata è riuscito a convincere altri tre club, raggiungendo il quorum necessario.
Un profilo di esperienza
Commercialista di lungo corso, Simonelli si è laureato in economia e commercio all’Università di Perugia nel 1980. Trasferitosi a Milano, ha costruito una carriera di rilievo collaborando con figure di spicco come Silvio Berlusconi e ricoprendo ruoli importanti nei collegi sindacali di società come Mondadori e Mediaset.
Simonelli non è nuovo al mondo del calcio: già reggente della Lega Serie A, nel 2020 aveva tentato la corsa alla presidenza della Lega Serie B, senza successo. La sua esperienza e conoscenza del sistema sportivo e finanziario, tuttavia, lo rendono una figura di spicco per guidare una Lega spesso divisa.
Sfide e opportunità per la Lega Serie A
La Lega Serie A che Simonelli eredita da Casini arriva rafforzata in seno al Consiglio Federale della Figc grazie al nuovo statuto, che le assegna un consigliere in più (passando da 3 a 4) e il 30% del peso elettorale. Tuttavia, le sfide non mancano:
- Unità tra i club: la Lega si è dimostrata spesso frammentata nei momenti decisivi, e uno dei primi obiettivi di Simonelli sarà ricucire le divisioni interne.
- Elezioni federali del 2025: il nuovo presidente dovrà guidare la Lega nella scelta del candidato da sostenere per la presidenza della Figc, in un momento cruciale per il calcio italiano.
- Sviluppo del prodotto Serie A: Simonelli avrà il compito di rafforzare il brand della Serie A, migliorare i ricavi da diritti televisivi e promuovere una gestione sostenibile dei club.
Un mandato complesso ma ambizioso
L’elezione di Simonelli arriva in un momento in cui il calcio italiano ha bisogno di riforme e stabilità. La sua esperienza finanziaria e la conoscenza delle dinamiche societarie potranno essere un valore aggiunto, ma la vera sfida sarà ottenere coesione e visione strategica in un contesto spesso caratterizzato da interessi contrastanti.
Il nuovo presidente si prepara dunque a un mandato complesso, ma con l’opportunità di lasciare un segno significativo nel futuro del calcio italiano.