Perdita dell’udito: un problema comune ma spesso trascurato
Ci sono alcuni problemi di salute che purtroppo hanno pochissima risonanza. La perdita dell’udito è uno di questi, in quanto spesso noi stessi tendiamo a non dar troppa importanza ai segnali.
Questo è dovuto anche a un’abitudine che nasce dal “vivere nel mondo ovattato”. Come per la perdita della vista, a meno che il problema non arrivi a una condizione particolarmente grave, è difficile rendersene conto perché siamo abituati a sentire (o vedere) le cose in quel modo e si tende a pensare che sia normale.
La perdita dell’udito, in particolare, può sembrare inizialmente poco rilevante, ma tende a peggiorare nel tempo, rendendo sempre più difficile la gestione della vita quotidiana e delle relazioni sociali.
Capire i segnali iniziali è quindi fondamentale per intervenire tempestivamente. Anche in Italia sono sempre più numerosi i centri e le cliniche specializzate che offrono diverse soluzioni per rilevare la perdita dell’udito e affrontarla tempestivamente, come ad esempio rivolgendosi a centri che vendono apparecchi acustici a Milano, spesso attrezzati anche per l’individuazione dei sintomi.
I segnali della perdita dell’udito
Nella fase iniziale, la perdita dell’udito è difficile da rilevare perché questi sono leggeri e spesso di difficile identificazione. Solitamente, si inizia con l’avere difficoltà a sentire suoni specifici, come le frequenze alte, tipiche delle voci acute o delle consonanti come S, F, e Z.
Le vocali hanno frequenze più basse, risultano più facili da distinguere, di conseguenza i discorsi possono apparire confusi, spingendo la persona a chiedere spesso agli altri di ripetere quanto detto.
Un altro segnale è la sensazione di affaticamento che si sente durante le conversazioni o situazioni sociali, poiché è richiesto notevole sforzo per concentrarsi su suoni e parole. In ambienti molto rumorosi o durante interazioni prolungante se ne può facilmente uscire molto stanchi.
Infine è molto comune la tendenza ad alzare il volume di dispositivi come televisori, cellulari, computer o radio per riuscire a capire meglio cosa viene detto, percependo tuttavia i rumori di fondo in modo eccessivo, come quelli della strada o dei cantieri.
Cosa fare se si sospetta una perdita dell’udito
La perdita dell’udito può essere vista come un problema di poco conto, soprattutto nelle sue fasi iniziali, perché i suoi sintomi tendono a essere relativamente poco fastidiosi. Non interferiscono eccessivamente con la vita quotidiana, si pensa che basta alzare il volume dei dispositivi o chiedere alle persone di parlare a voce più alta per risolvere.
Tutto ciò però è problematico, perché oltre a recare disturbo negli altri il rischio è quello di peggiorare la condizione fino ad arrivare a una situazione di medio-alta gravità. Se si sospetta di star perdendo l’udito, quindi, è importantissimo rivolgersi subito a uno specialista che possa fare i dovuti controlli e diagnosi.
Gli esami eseguiti sono molto semplici: c’è, ad esempio, l’audiometria tonale, in cui si ascoltano toni puri attraverso delle cuffie, e il paziente segnala quando riesce a sentirli alzando la mano, oppure l’esame vocale, che prevede la ripetizione di parole trasmesse in cuffia, per valutare la comprensione del linguaggio.
Dopo aver ottenuto una diagnosi, è quindi possibile affrontare il problema in modo mirato. Le ipoacusie trasmissive possono spesso essere trattate con farmaci o interventi chirurgici, mentre per le ipoacusie neurosensoriali sono una valida soluzione gli apparecchi acustici, in quanto, grazie alla loro tecnologia avanzata, amplificano selettivamente i suoni per migliorare la qualità della vita quotidiana.