Il disegno celeste della mistica di Paravati Natuzza Evolo, raccontato da Vincenzo Varone
Per la ricorrenza dei cento anni dalla nascita della mistica di Paravati, Natuzza Evolo, Vincenzo Varone ha tracciato il suo “Disegno celeste”. Il libro verrà presentato a San Nicola de Legistis (Comune di Limbadi), sabato 19, alle ore 17.30, nella Chiesa parrocchiale.
Sabato, nella frazione di San Nicola de Legistis (Chiesa parrocchiale, ore 17.30) si svolgerà la presentazione del volume “Il disegno celeste” scritto dal giornalista Vincenzo Varone, che traccia la storia della mistica di Paravati, Natuzza Evolo. Parteciperanno il parroco don Michele Arena, il sindaco dell’Amministrazione comunale di Limbadi Pantaleone Mercuri, la presidente dell’associazione culturale Mimmo Tripaldi Aurora Corso. Prevista anche la partecipazione Alessia Gerace (presidente Pro Loco di Rombiolo). La manifestazione è stata organizzata con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Limbadi, della Parrocchia e delle associazioni culturali Alighistos e “Mimmo Tripaldi”.
Il libro (edito da Libritalia) ripercorre le varie tappe dell’esperienza di Natuzza a partire dalla sua infanzia, finché non cominciano a manifestarsi dei segni soprannaturali come le emografie, le apparizioni dei santi, della Madonna e i suoi dialoghi con Cristo. Il testo riporta alcuni dialoghi inediti che Mamma Natuzza intrattiene durante il suo percorso di umile servizio alla chiamata di Dio e al bene della umanità sofferente.
Quest’ultimo libro, pubblicato da oltre un anno, come spiega lo stesso autore, comprende diversi scritti, rivisti e aggiornati, di alcune precedenti pubblicazioni, come “Sotto il cielo di Paravati” (2014) e “Natuzza Evolo – Il soffio del Bene” (2020) e vuole offrire “al riparo di qualsiasi forma di sensazionalismo, il racconto della vita di Natuzza Evolo, che per oltre tre quarti di secolo, a partire dalla sua infanzia poverissima, si è prodigata per gli umili, per i sofferenti e per i tanti cercatori di Dio”. E Varone aggiunge: “L’obiettivo che la pubblicazione si prefigge è di far conoscere, con la stessa semplicità con cui Natuzza raccontava il suo percorso di vita, i fenomeni che hanno caratterizzato la sua esistenza, come i “colloqui” con Gesù, la Madonna, i santi, in particolare San Pio di Pietrelcina, gli angeli e i defunti. E poi ancora le emografie, la Passione della settimana santa e le bilocazioni”.
È indubbio, al di là delle varie interpretazioni o concezioni di carattere religioso, che con Natuzza Evolo siamo di fronte ad una figura che ci interroga sul mistero che avvolge la sua esistenza. Un percorso segnato dalla sofferenza e dalla incrollabile fede in Cristo, autodefinendosi come “verme di terra”. E in questa profonda umiltà e sua personale via crucis, ha incontrato migliaia di persone e dialogato con i defunti, per cercare di alleviare le loro sofferenze per la perdita dei loro cari.
Episodio che ha segnato la sua storia di fede nel 1944, quando nella sua abitazione appare la Madonna, insieme a Gesù e a San Giovanni Battista, in cui a Natuzza viene annunciato che un giorno ci sarebbe stata una casa dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Vincenzo Varone spiega che la visione avviene alle 3 di pomeriggio del 17 gennaio. E Natuzza non dimenticherà mai quel momento. La prima pietra di quella casa è stata la costituzione della associazione e poi della fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime”. E adesso è in corso il processo di Beatificazione per Natuzza Evolo.
Teatro di questi accadimenti Paravati, il paese natale di Fortunata Evolo e dove si svolge quasi interamente la sua vicenda biografica. Vincenzo Varone traccia cronologicamente la vita e gli eventi che hanno contrassegnato la vita di Mamma Natuzza, intrecciando anche gli spaccati storico-sociali nelle diverse epoche, con uno stile incisivo, dimostrando una vena da scrittore, capace di restituirci l’anima e la cornice umana e ambientale dei vari avvenimenti.
L’autore è stato un osservatore privilegiato, non solo il cronista attento delle diverse vicende legate a Mamma Natuzza (quest’anno avrebbe compiuto un secolo di vita: nasce il 23 agosto del 1924 e si è spegne il 1 novembre del 2009). Varone fin da piccolo ha frequentato la casa di Natuzza, in quanto la sua famiglia abitava accanto. Quindi non è solo il giornalista ma anche il testimone diretto di diversi episodi che raccontano una Natuzza semplice, umile, madre di famiglia, ma nello stesso tempo portatrice di un mistero incomprensibile con gli strumenti razionali e scientifici: solo con il linguaggio della fede si possono comprendere.