La Ferrari post Monza può ancora inseguire i due Mondiali?

Il Cavallino rampante può ambire alla vittoria finale? La Ferrari post Monza ha cambiato letteralmente marcia. La prova di Baku è stata una conferma che la Ferrari c’è. Indubbiamente Oscar Piastri è riuscito a superare Charles Leclerc al ventesimo giro. Ma il Cavallino rampante è rimasto incollato alla McLaren sino a cinque giri dal traguardo e forse Leclerc ha pagato proprio l’eccessiva usura delle gomme nel corso di una lotta durata per oltre metà gara.

“Se Charles fosse rimasto al comando, quando l’ho attaccato dopo il pit stop, avrebbe vinto questa corsa con un certo margine” ha spiegato Piastri. Un’ammissione del valore della Ferrari, che anche aveva il potenziale per battere tutti, come ha dimostrato anche la rimonta di Carlos Sainz fino all’incidente con Perez.

Il Cavallino ha davvero cambiato marcia dopo il trionfo di Leclerc nel GP d’Italia. Le modifiche sulla SF-24 funzionano. La Rossa a Baku ha mostrato quella velocità nel giro di qualifica che sino a prima era mancata, con Leclerc autore di una grande pole. Tutti ottimi segnali per la volata finale del campionato.

In questo Mondiale non c’è un dominatore. La Red Bull e Max Verstappen hanno perso il primato prestazionale che avevano all’inizio. Il titolo piloti e quello costruttori sono di nuovo in discussione. Uno spiraglio per le ambizioni di Leclerc e della Ferrari, anche se il divario dalla vetta è significativo. L’obiettivo della Ferrari è vincere più gare possibili, per poi fare i conti alla fine. In palio anche i punti delle tre Sprint Race.

La prossima sfida è domenica a Singapore, dove la Ferrari si è imposta l’anno scorso con Sainz e ha ottenuto la pole nel 2022 con Leclerc, poi beffato da Perez tra le polemiche. I precedenti sono favorevoli. Il circuito cittadino di Marina Bay si presta ad esaltare i punti di forza della SF-24, molto equilibrata sugli avvallamenti, come visto a Montecarlo in occasione del trionfo di Leclerc.

Seguirà la tripletta Austin, Città del Messico e San Paolo. La prima è stata spesso una pista indigesta per la Ferrari ma in questa stagione l’auto di Maranello ha un passo diverso in gara e gestisce le gomme molto meglio, per cui la trasferta texana potrebbe essere un’opportunità da cogliere. L’autodromo Hermanos Rodriguez potrebbe avvantaggiare McLaren, Mercedes o Red Bull, se tornerà competitiva. Al GP del Brasile ci sarà da sovvertire un trend sfavorevole a Maranello.

Leclerc e la Ferrari puntano forte sul GP di Las Vegas, dove il monegasco ha sfiorato il successo nella passata stagione scattando dalla pole, dopo avere combattuto sino agli ultimi giri contro Verstappen. Difficile per la Rossa invece il GP del Qatar. L’ultima sfida ad Abu Dhabi sarà più favorevole. Leclerc si è piazzato per due volte dietro a Max e alla Red Bull, padroni assoluti sulla pista di Yas Marina. Il Cavallino non ha mai vinto negli Emirati Arabi e sfatare il tabù sarebbe il modo di chiudere in bellezza una stagione che può ancora riservare molte sorprese per entrambi i titoli (piloti e costruttori).