Rilievo topografico: come si è evoluto il rilievo del territorio

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Il rilievo topografico si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, affiancando alle tecniche tradizionali l’impiego di moderne ed innovative tecnologie di telerilevamento.

Uno degli strumenti che ha maggiormente rivoluzionato questo settore è il drone a pilotaggio remoto. Queste piattaforme aeromobili, grazie ai sensori e alle fotocamere di elevata risoluzione, consentono di effettuare agevolmente il rilievo topografico di ampie superfici ed aree difficilmente accessibili, fornendo modelli digitali del terreno (DTM) e ortofoto georeferenziate con eccezionale dettaglio in tempi contenuti. Non è un caso che i droni siano ormai largamente impiegati in diversi ambiti professionali come l’agricoltura di precisione, il monitoraggio ambientale e la gestione delle infrastrutture.

Per sfruttare appieno le potenzialità di questi strumenti anche nell’esecuzione di rilievi topografici complessi, è divenuto indispensabile il conseguimento di adeguate abilitazioni rilasciate attraverso specifici percorsi formativi. Tra gli istituti specializzati in Italia, Professione Drone https://professionedrone.com/ svolge una preziosa attività con una vasta offerta didattica online, in grado di preparare gli allievi ad ogni livello di utilizzo dei sistemi a pilotaggio remoto. I corsi, da quelli base fino a quelli avanzati, trasmettono le competenze teoriche e le abilità pratiche necessarie per sfruttare appieno le potenzialità offerte dai droni professionali anche nell’esecuzione di rilievi topografici territoriali.

Rilievo topografico: Tecniche di rilievo tradizionali

Il rilievo topografico tradizionale si avvale di specifiche tecniche per acquisire i dati plano altimetrici e geometria di un territorio in modo dettagliato.

Una delle tecniche più utilizzate è la tachimetria, che consente di determinare distanze e dislivelli tra due punti noti tramite l’uso di un teodolite a riflessione di alta precisione. Il teodolite viene installato su un punto di stazione mentre un operaio, munito di prisma riflettente, si posiziona sui punti da misurare. La distanza viene calcolata misurando l’angolo zenitale del raggio laser riflesso, mentre la differenza di quota si ottiene sommando o sottraendo l’altezza dello strumento da quella del prisma. Così facendo, è possibile acquisire in rapida successione le quote plano altimetriche di un gran numero di punti.

Un’altra tecnica è la poligonazione, che consente di determinare le coordinate piane dei punti tramite misurazioni angolari. Dapprima si individuano dei punti di poligono ben visibili dai punti adiacenti, quindi tramite il teodolite angolarmente si legano due punti vicini misurando due angoli coniugati. In seguito, si calcolano le coordinate relative dei punti rispetto all’ultimo vertice misurato, fino ad ottenere un poligono chiuso che permette di ricavare le coordinate assolute di ciascun punto.

Infine, una tecnica complementare è il rilievo altimetrico, effettuato tramite livella ottica di precisione per acquisire le differenze di quota mediante la lettura diretta dello strumento. In abbinamento alle altre tecniche, il rilievo altimetrico completa l’acquisizione tridimensionale dei dati necessari per la restituzione plano altimetrica e lo sviluppo del rilievo topografico dell’area indagata.

Rilievi topografici: Tecnologie innovative nel rilievo topografico

Le moderne tecnologie hanno portato all’impiego di innovative tecniche nell’ambito del rilievo topografico.

Una delle soluzioni più diffuse è la tele rilevazione mediante stazioni totali digitali. Questi strumenti ottici integrati con sistemi GNSS permettono un rilevamento rapido della geometria tridimensionale degli oggetti. L’operatore può infatti digitalizzare automaticamente un grande quantitativo di punti di presa attraverso prismi robotizzati comandati da distanza. I vantaggi sono la precisione centimetrica e la capacità di acquisire e registrare contestualmente coordinate, descrizione e fotografia del punto.

Un’altra tecnologia rilevante è la fotogrammetria aerea, che consente di acquisire modelli digitali del terreno (DTM) e ortofoto georeferenziate mediante fotogrammetria da drone o aeromobili leggeri. Queste piattaforme equipaggiate con sensori metrici altamente performanti permettono di scandagliare vaste aree con notevole dettaglio in tempi contenuti. I risultati possono essere impiegati per rilievi archeologici, catastali e di ingegneria naturalistica.

Particolarmente innovativo è poi il laser scanning terrestre e aereo, che sfrutta scanner attivi ad alta velocità e risoluzione per generare nuvole di miliardi di punti di misura 3D in modo rapido e senza contatto. In ambito di rilievo topografico, questi sistemi Lidar terrestri o aerei consentono di acquisire in poco tempo modelli geometrici estremamente definiti di edifici, infrastrutture e orografie anche molto articolate, fornendo un notevole salto di qualità nell’analisi geometrica e nella rappresentazione grafica del rilievo topografico.