I giochi di carte come elemento della cultura popolare

I giochi di carte sono un classico passatempo. Ancora oggi ricoprono un ruolo determinante nel settore dell’intrattenimento e hanno saputo reggere botta anche di fronte al boom della rete, che ha digitalizzato molte delle attività ludiche di una volta. Quando si pensa alle carte, vengono in mente soprattutto i momenti morti durante i viaggi in treno, le rimpatriate sulla spiaggia o le tavolate natalizie, ma in realtà il significato che si cela dietro a queste piccole tessere è molto più complesso. Un po’ come le loro origini, sulle quali regna ancora incertezza. Non è dato sapere, infatti, chi sia stato il vero inventore delle carte, ma è sicuro che si siano diffuse per la prima volta in Cina oltre 1.000 anni fa.

Inizialmente le carte venivano impiegate per giochi simili al domino e la loro realizzazione avveniva attraverso le pergamene, con tanto di pittura a mano. Ai tempi della dinastia Ming, tra il XIV e il XVII secolo d.c., le carte erano già piuttosto conosciute in tutta l’Asia e non solo, tanto che alcune raffiguravano persino i personaggi di romanzi popolari. Si narra che le carte siano poi giunte in Medio Oriente attraverso la Via della Seta, mentre sono molteplici le teorie sul loro approdo in Europa. Insomma, la storia delle carte da gioco continua ancora oggi a presentare risvolti poco chiari, ma ciò che è certo è che anche in Italia hanno contribuito ad alimentare le tradizioni e il folklore nazionale. Proprio nello Stivale, oltre a mazzi francesi e Tarocchi, circolano infatti anche dei caratteristici mazzi regionali.

L’influenza che le carte hanno avuto sulla società è evidente. Basti pensare a quante volte sono state citate anche nella letteratura e nel cinema. Le carte vengono utilizzate anche dai maestri della divinazione, che provano a leggere il futuro associando ad ognuna di esse i concetti più disparati tra fortuna, amore e quant’altro. Di riffa o di raffa, le carte fungono da catalizzatori sociali, creando spazi per l’interazione. Per quanto possa sembrare banale, è così anche a Las Vegas, dove le sfarzose sale da gioco e il tavolo verde sono diventati icone dell’intero mondo dell’intrattenimento.

Il poker, ad esempio, non viene più visto come un semplice gioco di carte e ha attecchito rapidamente in tutto il mondo, al punto che da anni si può parlare anche di “poker sportivo” per indicare quello praticato dai professionisti. Anche i neofiti o coloro che non conoscono le regole di base e dettagli più specifici come il significato del colore al poker sanno però di che gioco si tratta. Sebbene in Italia non sia propriamente il gioco di carte più famoso in assoluto, lo rimane in molte altre parti del mondo e può essere visto facilmente come un vero e proprio elemento della cultura popolare.

Giocare a carte non significa rincorrere necessariamente una vincita o partecipare ad un torneo. L’utilizzo che se ne fa dipende anche dalla concezione stessa che i giocatori hanno delle carte. I più giovani potrebbero essere maggiormente attratti dall’agonismo, mentre chi è più in là con gli anni potrebbe ricercare semplicemente un’attività per stare in compagnia. Ancora oggi, anche in Italia, tra le sagre e tra le piazze si svolgono volentieri delle brevi competizioni amichevoli di burraco, per esempio. Un intero millennio non è bastato per far passare di moda il potere evocativo e aggregante delle carte.