Alimentazione sostenibile: sapere cosa mangi significa rispettare il pianeta

L’alimentazione sostenibile sta assumendo un’importanza strategica nei modelli di sviluppo dell’economia globale.

Le moderne filiere alimentari, se non adeguatamente gestite, possono contribuire in modo significativo ai cambiamenti climatici e alla riduzione delle risorse naturali. Per questo motivo, scegliere un’alimentazione che concili la salvaguardia dell’ambiente con il benessere collettivo ricopre un ruolo centrale. Sempre più realtà si impegnano a proporre e incentivare stili alimentari rispettosi del pianeta. Un chiaro esempio è Lamacoppa Leaf Sciences https://lamacoppasciences.com/it/, azienda che commercializza prodotti CBD di alta qualità realizzati nel pieno rispetto della sostenibilità.

L’adozione diffusa dell’alimentazione sostenibile porterebbe benefici significativi, come la riduzione delle emissioni legate ai trasporti, il minor sfruttamento delle risorse idriche, il miglioramento della biodiversità. Scegliere eccellenze locali di stagione, limitare gli sprechi, optare per diete più vegetali quando possibile, sostenere canali corti sono comportamenti che, se adottati collettivamente, potrebbero incidere positivamente sugli equilibri globali.

Se da un lato è necessario promuovere nuove pratiche prive di impatti negativi, dall’altro serve coinvolgere sempre più persone. Soltanto ampliando la platea di chi adotta uno stile alimentare improntato alla sostenibilità sarà possibile assicurare un sistema agroalimentare realmente rispettoso delle risorse del pianeta e del benessere delle generazioni future.

Alimentazione sostenibile: Principi chiave e modelli alimentari

L’alimentazione sostenibile si fonda su alcuni principi chiave e prevede specifici modelli alimentari.

Con alimentazione sostenibile si intende un sistema alimentare che garantisca la sicurezza alimentare e una dieta sana per le generazioni presenti e future, proteggendo e rispettando al contempo l’ambiente. Uno dei principi fondamentali è produrre e consumare cibo in maniera responsabile utilizzando pratiche agricole rispettose dell’ambiente e preservando le risorse naturali come il suolo, l’acqua e la biodiversità.

L’intero ciclo, dalla produzione al consumo, deve essere orientato alla riduzione dell’impatto ambientale. In agricoltura ciò si traduce nell’utilizzo ridotto di pesticidi e fertilizzanti chimici, nella rotazione delle colture, nel pascolo razionale per il bestiame, nella conservazione del suolo e nella salvaguardia degli ecosistemi naturali anche attraverso l’agricoltura biologica. Anche lo spreco alimentare deve essere contenuto, poiché sprecare cibo significa sprecare tutte le risorse naturali utilizzate per produrlo.

Gli stili alimentari sostenibili incoraggiano la diversificazione delle diete, favorendo il consumo di alimenti locali e di stagione, che richiedono un minore utilizzo di risorse per il trasporto e la conservazione. Modelli alimentari basati su regimi prevalentemente vegetariani o con un basso consumo di carne, enfatizzando legumi, frutta e verdura, hanno minori impatti ambientali rispetto a diete ricche di prodotti di origine animale.

In quest’ottica, l’alimentazione sostenibile si basa su sistemi alimentari a km zero, filiere corte e gruppi di acquisto solidale, che rafforzano i legami tra produttori e consumatori a vantaggio dell’economia locale. In definitiva, con alimentazione sostenibile si intende un modello alimentare e di produzione del cibo che sia in grado di assicurare oggi cibo sufficiente e di qualità, riservando le medesime possibilità alle generazioni future.

Alimenti sostenibili: Stili alimentari rispettosi dell’ambiente

Gli stili alimentari rappresentano un aspetto cruciale per renderla l’alimentazione sostenibile.

Scegliere alimenti e regimi alimentari attenti all’impatto ambientale costituisce un concreto modo per supportare la transizione verso sistemi alimentari rispettosi del pianeta. I principali stili alimentari rispondenti a queste esigenze si basano sul consumo di prodotti stagionali, locali e di Filiera corta. Privilegiando nel proprio carrello della spesa frutta e verdura di stagione si riducono sensibilmente le emissioni legate a trasporti e sistemi di conservazione a lungo termine.

 

Gli alimenti coltivati localmente hanno generalmente minori impatti grazie alla minor distanza percorse nelle fasi di trasporto. Inoltre, consumare cibi del proprio territorio valorizza le produzioni del luogo e le relative biodiversità. Optando per canali corti come i mercati rionali, i gruppi di acquisto o gli agricoltori di zona, si rafforza il legame economico e sociale con chi produce ciò che mangiamo quotidianamente.

Altrettanto importante è limitare il consumo di carne, soprattutto quella proveniente da allevamenti intensivi, orientandosi verso diete più vegetali o con una minore quantità di proteine animali. Regimi alimentari a base vegetale o con carni e derivati da zootecnia sostenibile generano emissioni e impatti ambientali nettamente inferiori rispetto a diete onnivore o ricche di carne. Tali scelte, se adottate su larga scala, potrebbero contribuire notevolmente alla transizione verso modelli alimentari globali che consentano di nutrire la popolazione mondiale salvaguardando l’ambiente e il clima del pianeta.