Napoli. Raffaele Pinto uccide la moglie Ewa Kaminska poi si toglie la vita

omicidio

Dramma familiare a Napoli. Raffaele Pinto, ex guardia giurata, ha ammazzato la moglie Ewa Kaminska e poi si è piazzato sul balcone di casa armato di pistola. Fallita la negoziazione, l’uomo si è tolto la vita. La coppia ha tre figli.

Raffaele Pinto, dopo avere ucciso la moglie Ewa Kaminska, si è barricato in casa e dalla finestra della sua abitazione, al quarto piano di via Raffaele Testa nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, ha iniziato a sparare numerosi colpi di pistola. All’arrivo della Polizia, ha continuato a brandire l’arma dal balcone e a pronunciare frasi sconnesse. Poi, quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione, si è suicidato.

Raffaele Pinto, 55 anni, era sposato da tempo con Ewa Kaminska, 45 anni. La coppia ha tre figli. Due sono minorenni ed erano a scuola. Il terzo è in vacanza con la scuola, in crociera nel Mediterraneo. Pinto è un ex vigilante, ferito ad una gamba durante il lavoro e poi trasferito in ufficio perché non più abile al servizio attivo. Da qualche tempo aveva perso questa occupazione.

Dopo avere cercato di convincere Raffaele Pinto ad uscire dall’appartamento disarmato, la Polizia ha organizzato l’irruzione con l’aiuto dei vigili del fuoco. Il blitz è scattato alle 11.10. In casa è stata trovata Eva Kaminska uccisa con un’arma da taglio. In casa anche il corpo di Raffaele Pinto senza vita in casa. Si è ucciso quando ha capito che le forze dell’ordine stava facendo irruzione. Entrambi i cadaveri erano in camera da letto.