Quanto tempo si dovrebbe correre?

iniziare a correre da zero

Quando ci si avvicina al mondo della corsa, può sembrare un’attività apparentemente semplice, ma in realtà richiede una pianificazione attenta per poterne trarre tutti i benefici. Indipendentemente dalle capacità di uno sportivo, è essenziale capire quanto tempo dedicare alla corsa in modo appropriato. Mentre un maratoneta professionista può superare agevolmente i 200 chilometri settimanali, quanto dovrebbe correre un principiante? E, soprattutto, come suddividere questa quantità di chilometri tra le uscite settimanali? Spesso, la risposta a queste domande non è così evidente, ed è per questo che è fondamentale considerare diversi parametri.

Correre, per quanto tempo? Il parere dei professionisti

I principianti sono generalmente consigliati a seguire tabelle di allenamento corsa per  principianti  che suggeriscono di iniziare con distanze relativamente brevi, magari tre volte alla settimana. Tuttavia, non sono solo i principianti ad avere bisogno di una guida. Persino coloro che si considerano esperti possono commettere errori quando cercano di superare i propri limiti. Contrariamente a quanto si possa pensare, la velocità non è l’unico elemento rilevante nella corsa. La regolarità e l’intensità dell’allenamento rivestono un ruolo cruciale, per questo la corsa offre al corridore l’opportunità di concentrarsi su vari aspetti dell’attività, soprattutto grazie alle diverse attività di cross-training disponibili.

Il consiglio generale è quello di iniziare con sessioni brevi e frequenti, per poi aumentare progressivamente la durata e l’intensità degli allenamenti. È importante anche garantire almeno 48 ore di recupero tra un allenamento e l’altro, prima di passare a 3 o 4 allenamenti settimanali, ognuno della durata di circa un’ora.

Sfidare i propri limiti nella corsa

È del tutto normale che, col passare del tempo, chi corre regolarmente desideri sfidarsi e aumentare la distanza e la durata dei propri allenamenti. La voglia di esplorare nuovi orizzonti è una caratteristica innata che accomuna gli avventurieri di grande talento e le persone comuni. È una sana forma di curiosità. Tuttavia, è importante notare che la corsa non dovrebbe diventare una semplice competizione per accumulare chilometri a scapito della qualità dell’allenamento. Spesso, coloro che seguono questa strada finiscono per abbandonare le scarpe da corsa a causa di infortuni.

Oltre a pianificare il numero di giorni di corsa alla settimana, è consigliabile diversificare gli allenamenti, esplorando tutti gli altri aspetti della prestazione. Non è importante solo quanto si corre ogni giorno, ma anche come si corre e perché. Un giorno si può concentrarsi sulla resistenza, mentre il giorno dopo si possono alternare corse brevi a camminate veloci. I giorni successivi si potrebbe invece provare il cross-training con un’altra attività fisica. All’inizio, può sembrare un sacrificio allenarsi un giorno sì e uno no, sia in termini di tempo che di fatica. Tuttavia, man mano che ci si abitua all’attività fisica, si fissano nuovi obiettivi, si diventa più veloci e si aumenta la durata delle corse, la voglia di dedicare più tempo all’allenamento quotidiano aumenta. Tuttavia, è importante trovare un equilibrio sano.

Correre per migliorarsi: attenzione al recupero

Se si vuole migliorare nella corsa, una buona abitudine è quella di praticare un’attività fisica ogni giorno. Questo non significa necessariamente correre ogni giorno, ma piuttosto alternare la corsa (o l’attività sportiva principale) con altre discipline, come il potenziamento muscolare, il nuoto, il ciclismo, lo stretching e l’allenamento del core. Mantenere il corpo in movimento quotidianamente aiuta a mantenerlo attivo e a evitare il sovrallenamento. È fondamentale imparare a concedere al corpo i momenti necessari per il recupero. Ricorda che il tempo è tuo, e il corpo con cui corri è sempre tuo. Non sentirti obbligato a correre più velocemente di quanto ti senti pronto a fare. Decidi quanto e come correre in base ai tuoi obiettivi e alle tue sensazioni.