Come prevenire il diabete: guida completa

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Il diabete è una patologia metabolica molto diffusa e dagli effetti potenzialmente fatali a lungo termine. Alla luce di ciò, è essenziale imparare ad ascoltare il proprio corpo e mettere in atto i giusti accorgimenti legati allo stile di vita.

Conoscere meglio i sintomi del diabete, tra i quali è possibile includere la stanchezza, i dolori addominali, l’aumento dell’appetito, è un passo indubbiamente importante perché permette di rivolgersi in maniera tempestiva a uno specialista.

Ancora prima di ciò, deve arrivare il focus sulla prevenzione. Vediamo, nelle prossime righe, quali sono i consigli da rendere parte della propria quotidianità.

Evitare il diabete: ecco come fare

Dal diabete non è possibile guarire. Quello che si può fare è tenere sotto controllo la glicemia nel corso del tempo, con tutti i vantaggi del caso per quel che concerne la riduzione del rischio di danni a parti del corpo come la retina.

La buona notizia riguarda la possibilità di evitare la patologia. Come sottolineato nel corso dei decenni dagli esperti, grazie all’attenzione ad alimentazione e attività fisica si possono ottenere risultati importanti.

Per rendersi conto della portata che hanno i cambiamenti relativi allo stile di vita, è essenziale sottolineare che, a fronte di una restrizione calorica di entità modesta, si ha a che fare con una diminuzione del rischio di sviluppare la malattia metabolica che può arrivare anche al 60% in soggetti predisposti (essenziale è altresì un adeguato livello di attività fisica).

Quando si parla di soggetti a rischio di sviluppo del diabete – di tipo 2, in quanto quello di tipo 1 è una risposta immunitaria anomala che insorge spesso durante l’infanzia e le cui cause non sono ancora pienamente chiare alla comunità scientifica – si inquadrano persone in sovrappeso od obese, con anamnesi familiare caratterizzata dalla presenza di casi di diabete e con una glicemia tendente ad alzarsi eccessivamente dopo i pasti.

Esercizio fisico: come gestirlo

Diversi studi effettuati nel corso degli ultimi anni hanno permesso di approfondire ulteriormente il ruolo dell’esercizio fisico nella prevenzione del diabete.

Anche in questo caso, si può parlare di una buona notizia. Esistono numerose evidenze scientifiche che portano alla luce il fatto che, per ottenere risultati drastici, non è necessario darsi all’attività fisica intensa.

L’importante è essere costanti e, se possibile, dedicarsi ad allenamenti di tipo aerobico. Se il focus sulla dietoterapia è gestito bene, anche la camminata a passo sostenuto, toccasana prezioso per il cuore, può bastare.

Dieta anti diabete: cosa portare in tavola

La dieta merita una parentesi a sé. Nelle righe precedenti, non abbiamo utilizzato a caso il termine “dietoterapia”. Un approccio al cibo finalizzato alla prevenzione del diabete è una vera e propria medicina, la cui gestione richiede l’intervento di un professionista esperto (dietologo o dietista).

La restrizione calorica è solo uno degli aspetti da considerare. Premettendo il fatto che ogni dietoterapia deve essere personalizzata ed elaborata sulla base dei risultati degli esami ematici del singolo paziente, è bene ricordare l’esistenza di alcune dritte generali valide per tutti.

La prima prevede il fatto di consumare, ogni giorno, almeno cinque porzioni tra frutta e verdura di stagione. Per quanto possibile, è il caso di mettere in primo piano la varietà cromatica.

Per quanto riguarda i cereali, è consigliabile preferire quelli integrali. Il motivo? Il loro garantire un maggior apporto di fibre, nutrienti che rallentano sensibilmente l’assorbimento degli zuccheri nel sangue.

La dieta anti diabete deve essere caratterizzata da un adeguato spazio, nel piano alimentare settimanale, per i legumi. Essendo tra le principali fonti vegetali di ferro non eme, la forma meno biodisponibile del nutriente, è opportuno associarli a cibi caratterizzati dalla presenza di vitamina C (può bastare anche una spruzzata di succo di limone).

Essenziale è anche la riduzione del consumo di latticini, che dovrebbe essere limitato a un paio di volte a settimana massimo.

In una dieta per la prevenzione del diabete non conta solo cosa si mangia, ma anche come e quando.

Gli esperti raccomandano di non saltare mai la colazione e di evitare, quando si compone il piatto per il primo pasto della giornata, di dedicare eccessivo spazio agli zuccheri.

Il diabete di tipo 1 si può prevenire?

Come già specificato, i consigli di prevenzione appena elencati riguardano il diabete di tipo 2.

Quello di tipo 1 si può prevenire? La risposta è negativa. Il motivo è legato al fatto che, oggi come oggi, non sono ancora chiarissimi alla scienza i fattori di rischio che portano i soggetti geneticamente predisposti a sviluppare la reazione immunitaria anomala.

Quanto appena specificato non vuol dire che il paziente non possa fare proprio nulla. Il paziente, che alla base deve essere consapevole della propria condizione clinica, deve agire cercando di tenere sotto controllo fin dall’infanzia i valori della glicemia.

Nodale è altresì evitare di adottare abitudini poco sane, come per esempio il tabagismo. Il fumo, infatti, può comportare un aggravamento delle complicanze della patologia metabolica, soprattutto quelle cardiovascolari.