Pezzotto gratis: anche la Liga spagnola incrementa le misure contro l’utilizzo delle IPTV

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C’è un detto che recita: Tutto il mondo è Paese. Un detto che si adatta alla perfezione a ciò che sta accadendo, in giro per il globo, con il fenomeno del pezzotto. Le Tv in streaming illegali, infatti, stanno sollevando un vespaio, a causa dei forti danni economici provocati ai broadcaster ufficiali e alle leghe dei campionati. Dopo le notizie italiane, che raccontano di numerose iniziative di successo della Guardia di Finanza, ora anche la Spagna sta reagendo con il pugno di ferro contro la pirateria in streaming.

La Liga contro le IPTV: la proposta di Tebas

Il campionato spagnolo contro le IPTV pirata: è quanto sta accadendo oggi in terra iberica, dove il fenomeno del pezzotto sta dilagando. Il presidente de La Liga ha infatti deciso di muovere un passo in avanti importante, con una proposta che potrebbe cambiare per sempre le carte in tavola e, in caso di successo, estendersi anche ad altri paesi come l’Italia.

Nello specifico, Javier Tebas ha chiesto ai “giganti del web” come Google di unirsi alla lotta alla pirateria e di supportare le iniziative mosse dalle forze dell’ordine. Si parla nella fattispecie di un ruolo attivo di Big G (e altre compagnie) per individuare non solo le fonti delle trasmissioni pirata in streaming, ma anche gli utenti colpevoli del loro utilizzo. Lo si potrebbe fare tracciando ad esempio gli smartphone dove queste app vengono installate, per proteggere i diritti di proprietà intellettuale di chi trasmette regolarmente i contenuti sportivi come le partite di calcio.

Si tratta di un intervento molto simile, per logica, alle linee guida adottate in Italia dalla nuova piattaforma antipirateria, che entrerà in azione per fine 2023 – inizio 2024. Anche la Serie A italiana, infatti, sta intensificando i controlli e i blocchi delle TV pirata in streaming, ottenendo finora dei risultati molto concreti. D’altronde i rischi dell’IPTV illegale vengono chiariti dalle guide degli esperti e dal testo ufficiale della nuova legge anti pezzotto.

Per quanto concerne il nostro Paese, gli utenti che usufruiscono illegalmente dei contenuti come le partite di Serie A rischiano arresti e multe fino a 5.000 euro. Si parla, in sintesi, di pene molto severe per un fenomeno che richiede un intervento immediato e misure particolarmente drastiche.

Una lotta che dura da anni

Il fenomeno delle IPTV illegali non rappresenta di certo una novità. Sono anni che le istituzioni si impegnano per confrontarsi con questo nemico così pericoloso, definendo anno dopo anno delle strategie di attacco sempre più efficaci. Anche in Spagna l’iter è il medesimo: sono 8 anni circa che La Liga collabora con le forze dell’ordine per trovare una soluzione al problema del pezzotto. Una caccia che finora ha permesso di rilevare oltre 46 mila indirizzi IP di broadcaster colpevoli di aver trasmesso contenuti pirata in streaming.

Inoltre, le forze dell’ordine spagnole sono riuscite a quantificare un dato che risulta impressionante: sarebbero circa 800 mila le app pirata installate sugli smartphone degli utenti. Attaccando le app, dunque, si potrebbe dare un colpo notevole al business delle IPTV illegali.