Ad Anna Manna il premio internazionale Spoletofestivalart Letteratura 2023

 di Daniela Fabrizi

ROMA – Ho parlato con ANNA MANNA a luglio, subito dopo la presentazione a Spoleto del suo libro di poesie “QUESTA MATTINA 24-02-2022”, edito da Tabula Fati. Un libro che ha l’onore di avere in copertina un dipinto del famoso pittore futurista ANTONIO FIORE. Splendido evento letterario con relatori prestigiosi, che hanno analizzato da varie angolazioni i versi ed i messaggi della poetessa: la critica letteraria LILIANA BIONDI docente all’Università dell’Aquila, il poeta spoletino SANDRO COSTANZI, la pluripremiata poetessa ANNA MARIA GIANCARLI importante cultural promoter a livello internazionale, il giornalista e scrittore GOFFREDO PALMERINI firma assai conosciuta anche all’estero. 

Nella calda e turbolenta estate 2023 la poetessa, emozionata, mi ha svelato il suo stato d’animo che oggi, all’annuncio dell’imminente sua premiazione – il 23 settembre a Spoleto, presso il Chiostro di San Niccolò –, assume un significato profondo non solo per il libro ed il percorso poetico dell’autrice, ma ancor più e vastamente per tutti i lettori, collegandoci all’opera che nel titolo reca una data chiara, 24.02.2022, il giorno dell’invasione russa dell’Ucraina e l’inizio della guerra.

Per questo, avuto notizia del prestigioso riconoscimento che le verrà tributato per meriti letterari, ho voluto incontrare di nuovo ANNA MANNA qualche giorno prima della cerimonia di consegna del Premio Internazionale Spoletofestivalart per la Letteratura 2023 promosso ed organizzato dall’infaticabile operatore culturale e critico LUCA FILIPPONI. L’incontro con Anna mira ad approfondire il significato di questo importante riconoscimento internazionale.

Anna, è fresca la notizia che sei Premio internazionale SPOLETOFESTIVALART – LETTERATURA 2023, un riconoscimento prestigioso. Cos’è per te la Poesia in questo anno 2023?

La Poesia ripercorre il mondo, dopo averne subìto il fascino o l’angoscia. Dopo essere stata investita dai suoi orrori, ma anche dopo essere stata sollevata dalle meschinità in una dimensione spirituale che non conosce tempo, spazio, limiti e obblighi. La poesia è libertà di rifondare il mondo dopo essersi lavati e purificati nel mare tragico dell’angoscia. Per questo la Poesia è sempre speranza, anche se piange, anche se traballa sulla nave dei naufraghi, anche se sembra morto il cuore, anche se il corpo non risponde più alle emozioni dei sensi.

Quando meno te l’aspetti, nei tuguri dell’anima, o nei palazzi dei sogni, nelle tane delle nevrosi, nelle prigioni della paura, nel tentativo della pulizia estrema, la Poesia cerca e porta la Catarsi. Oggi la Poesia cerca una via d’uscita. E’ poesia totale. Difficile dire “faccio poesia d’amore, o poesia civile, o poesia engagée. Ribolle il mondo nella penna, non puoi cercare nicchie di comodo. Il poeta è comunque coinvolto. Ovunque. Il vero protagonista della Poesia 2023 è il disagio. Il convitato di pietra è la tentazione dell’abdicazione. Il poeta è nudo di fronte allo specchio della vita e della fede. La speranza lo lambisce, ma non riesce a coprire le crepe dell’anima. Inizia allora l’estremo viaggio, il viaggio verso la Salvezza. Insieme.

Insieme nello sconforto, insieme nell’angoscia, insieme nel naufragio, possiamo ritrovare veramente la Speranza. Ma è necessaria la sincerità. Dolenti, offesi, traballanti, spiritati, annullati, forse solo così possiamo risorgere. I sorrisi di circostanza, i miti costruiti per forza, le influencer patetiche dell’anima non reggono. Elio Fiore diceva: Bisogna morire ogni giorno per risorgere! Io nell’avventura della poesia vera, povera, sincera ci credo davvero!”

 

Le parole accorate della poetessa sono quasi un Manifesto per individuare il nuovo approccio alla Poesia, che le vicende storiche che ci attanagliano rendono necessario, se non addirittura indispensabile. Il riconoscimento ad ANNA MANNA per il libro “QUESTA MATTINA 24-02-2022”, con l’attribuzione del Premio Internazionale Spoletofestivalart-Letteratura 2023, assume un rilievo cospicuo, perché dà un’indicazione di grande significato storico-letterario verso la “Poesia Totale”.

E d’altronde non poteva che essere così, perché il percorso poetico di ANNA MANNA viene da lontano e altro non è se non un progressivo e deciso approccio alla “Poesia Totale”. Qui vale richiamare ciò che l’indimenticabile critico letterario LUIGI TALLARICO scrisse per i versi di Anna Manna: “Nella icastica formulazione critica di Ezra Paund, il ritmo della poesia è visto come forma scolpita nel tempo, ma dal momento che l’immaginista conferma subito dopo che la poesia è linguaggio carico di significato al massimo grado possibile, è evidente che il tempo è come l’intende Anna Manna, non già nella sua successione quotidiana, ma come metafora in grado di caricare-trasformare l’immagine in una rinnovata energia di ordine vitalistico.”

E nondimeno RENATO MINORE ha sottolineato come la poesia di Anna “[…] rivive per schegge e sipari aperti sull’emozione, sul ricordo, su dolore, come squilibrio appassionato, la poesia deriva da una instabilità feroce, da un abbandono drammatico al fantastico, all’inesprimibile, all’invasione delle immagini nella bonaccia saltuaria della mente”.

MAURO MILESI, già nel 2007, aveva notato che nella poesia di Anna Manna l’immagine avanza come la protagonista più evidente dei versi. Scriveva infatti per il libro “Maree amare/ mare e amare”: “Dall’emozione all’immagine. E’ la scommessa dello sperimentalismo letterario di questa pluripremiata poetessa e scrittrice. Anna Manna è incantata dalla pittura e incanta il lettore con le sue poesie-dipinti.

E PASQUALINO FORTUNATO aveva intuito la sua dirompente attualità: “Singolarissima rapsodia questa di Anna Manna. Sembra sfuggire ai comuni criteri di giudizio critico.Intanto si sviluppa come un genere letterario a sé, antico quanto l’epos rapsodico e insieme di dirompente attualità.

La Motivazione del Premio Tracce Scrivere Donna 2014, è illuminante. Recita tra l’altro: “[…] La silloge (Meteorite) propone una poesia modernissima, sempre tesa a suggerire più che a dire, a mostrare immagini ed elementi di grande forza simbolica [].” Nella poesia di Anna Manna, dunque, già da tempo l’immagine avanza, ma non rimane richiamo estetico. Al contrario s’insinua, conquista, cattura fino a perforare l’anima.

LORENZO SPURIO afferma: “La sperimentazione di Anna Manna, che ben racchiude, spiega e focalizza la plurivalenza del colore, ha senz’altro qualcosa di futurista […]”. Il paesaggio, dunque, come specchio di una psiche, di un’emozione, di un tracciato di sofferenza o letizia.

Come ha scritto il critico NINO PICCIONE: “Cioran diceva che avrebbe dato tutti i paesaggi del mondo per quello della sua anima. Ed il paesaggio dell’anima che Anna tratteggia con tenerezza, anche le immagini-pittura che emergono e prendono il lettore, si piegano e vengono usate per approdare alla spiaggia dell’anima.” E RAIMONDO VENTURIELLO, nell’Introduzione al volume “Maree amare”: “La vetta cui Anna Manna tende è in altra dimensione, al di là dello spazio e del tempo: in quella dello spirito.”

Scrive inoltre MARIO NARDUCCI in Prefazione a “Le poesie di Monteluco” (Nemapress edizioni): “Ad Anna Manna dico grazie per la forte spiritualità che ho colto lungo il dipanare dei versi, che costringono a guardare il cielo, a prostrarsi in ginocchio, ad operare perché si moltiplichino i luoghi dell’anima che giustificano, nell’estasi e nella concretezza, questa vita”.

Infine, come ha commentato la giornalista TIZIANA GRASSI in una sua bellissima intervista, “Cielo e terra, anima e sensi, pensiero e gesti, immagine e spirito, poesia che incontra la carne e viceversa”. Dunque una POESIA TOTALE, per un abbraccio senza distanze, per un incontro globale.