Solo chi prende 9 o 10 in condotta avrà diritto a ottenere il massimo dei crediti scolastici

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Linea dura sulla scuola. Il Governo Meloni punta sulla disciplina. Il Cdm ha approvato il disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti. C’è il via libera da parte del governo al disegno di legge che riforma gli istituti tecnici e professionali e stabilisce la revisione disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

La valutazione del comportamento diventa strumento contro atti di violenza e bullismo. Sarà espressa in decimi e avrà peso sui crediti per l’ammissione alla maturità. Un voto in condotta inferiore a 7 potrebbe generare un “debito” in materia di educazione civica, da recuperare con esami incentrati su valori costituzionali. Solo chi prende 9 o 10 in condotta avrà diritto a ottenere il massimo dei crediti scolastici che andranno poi a fare media nel calcolo del voto finale di Maturità. Previsto il voto in condotta anche alle medie, e farà media. Sinora era espressa mediante un giudizio.

Le regole sulle sospensioni saranno più severe. Quanto alla sospensione, fino a 2 giorni non prevedrà l’allontanamento dalla scuola ma al contrario le lezioni in classe, più impegno e più studio. Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate, attività che potrà proseguire se lo stabilirà il consiglio di classe.

Una delle sezioni più attese del Ddl è l’avvio della riforma sperimentale dell’istruzione tecnica e professionale, prevista dal 2024/25. Taglio di un anno, da 5 a 4. Dal 2024/25 sarà avviata una sperimentazione in larga scala con percorsi quadriennali più due ulteriori annualità negli Its Academy, che potrà coinvolgere sino a un massimo del 30% di istituti tecnici e professionali del territorio. Sarà utilizzata una metodologia “on-the-job”, con un massiccio impiego della formazione pratica.

Un aspetto rivoluzionario è il concetto di “campus tecnologico-professionale”, che coinvolgerà istituti tecnici e professionali in un percorso unico e integrato. Questo prevede l’ingresso di docenti ed esperti dal mondo del lavoro, contribuendo a un’offerta didattica più varia e applicata.

“Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “L’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa: secondo i dati Unioncamere Excelsior, dalla meccatronica all’informatica serviranno da qui al 2027 almeno 508mila addetti, ma Confindustria calcola che il 48% di questi sarà di difficile reperimento. A settembre 2023 questo dato ha già raggiunto quota 48% (+ 5 punti rispetto al 43% di un anno fa, nel 2019 era il 33%). Il decreto approvato oggi ha l’obiettivo di trasformare questi numeri allarmanti in una grande opportunità per i nostri giovani“.

“Inoltre, la riforma del voto in condotta responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto”, ha concluso il Ministro.