Arabi e russi tagliano la produzione di petrolio: nuova stangata in vista
Cattive notizie per gli automobilisti italiani. Vola il petrolio con il Brent sopra i 90 dollari al barile per la prima volta nel 2023, con un rialzo dell’1%. A New York il prezzo del Wti sale di oltre il 2% a quota 87 dollari al barile. A sostenere le quotazioni la notizia che l’Arabia Saudita e la Russia hanno deciso di prorogare i rispettivi tagli alla produzione fino a fine anno.
L’Arabia Saudita ha prorogato da ottobre a fine dicembre tagli per 1 milione di barili, ai quali si aggiungono i tagli per 300 mila barili della Russia. La riduzione araba, iniziata a luglio, arriva mentre gli altri produttori Opec+ hanno concordato di estendere i precedenti tagli alla produzione fino al prossimo anno allo scopo di sostenere le quotazioni rispetto al quadro di indebolimento dell’economia.
L’agenzia di stampa statale saudita (Spa), citando fonti del ministero dell’Energia del Paese, afferma che la proroga sarà valida fino a fine 2023. Tuttavia Riyad riesaminerà con cadenza mensile la decisione, per l’ipotesi di modificare l’offerta. Se la tendenza di rialzo del petrolio si stabilizzasse si potrebbero aprire scenari poco favorevoli per l’economia globale, già alle prese con l’inflazione e i tassi d’interesse crescenti.