Dentro un infinito

Dentro un infinito

 

Di Vincenzo Calafiore

31 Agosto 2023 Udine

 

In questa notte di fine agosto, c’è il tempo di “ sognare “ quel sogno inseguito per molto tempo;

quasi tutti lo hanno un sogno da inseguire.

Io ho te, sei il meglio che potessi avere, il meglio che avrò per sempre nel mio tempo, nella mia memoria; ma anche loro invecchiano assieme a me, anche loro passano rapidamente e si perde il senso dell’amore, di quelle parole che si dicono come un soffio di vita.

Sono parole che si giurano con un bacio con quelle labbra assetate d’amore, con quel bacio che ha continuo bisogno di amare!

Lo so, vieni da lontano come un eco dentro al mondo che ti ama, vivi! Più veloce della vita, più veloce dell’amore.

Eri così bella alla finestra quando aspettavi il profumo della pioggia e me …..  Domani ho un anno in più, magari morirò di tanto amore o vivrò ancora un anno o più, chi lo può dire.

Un anno e la mia fotografia di ieri, quella che tu guardi se n’è andata assieme al tempo, è cambiata ….  Tu no, tu non puoi cambiare dolcissima e immortale mia Venere, e mentre vado dovrò pensare che tu mi amerai per sempre, solo così non avrò paura.

Mi cercherai.

Mi cercherai ancora senza sapere di cosa avrei bisogno? Se questa sera, questa notte, avrò bisogno di  te? Questa notte d’agosto, coi temporali d’agosto….

Tu, soltanto tu sai come non farmi dormire, cammini a piedi nudi sulla mia anima, sperimenti su di me il passo innocente di un desiderio nascosto, per andartene via al mattino lasciando questa casa deserta con una finestra aperta a una notte senza luci.

Mi vedi sorridere, senza sapere dietro quale dolore i miei occhi si chiudono!

Ecco allora il vertiginoso parlare dell’anima,

ecco l’insaziabile ricerca dei tuoi occhi che genera amore e incertezza, solitudine.

E poi l’amore mio per te preceduto come si deve dai migliori ladri di sogni, l’oscenità di una notte passata tra tamburi e cortei di anime nuove, il cielo  è della decima luna con la sua opaca luce ove sfilano gli esultanti vuoti d’esistenza, accompagnati da una musica preparata dai grandi archi di vento di questo millennio; ed è tutta aria fredda d’oceano, acque spumeggiante nel vento di un’età che ormai non lascia nulla in dietro.

I miei anni hanno lasciato quel tempo dalle gambe chiuse ed hanno vita che si conclude, i miei anni che vengono dalla lontana Napoli ove tutto rinasce e ricomincia.

Io questa notte ricomincio da te!

Questa notte in cui mi chiederò in quale città andare o in quale tempo  rimanere.

Soprattutto in quale tempo rimanere per poterti ancora amare.

Questa sarà la notte delle bocche libere dal bavaglio, baciami e saprò ripagarti con la vita, baciami ora con quella musica flamenca in testa, baciami lasciandomi nella tempesta senza suoni di tamburi, sarai tu la mia musica perché di te farò una nuova vita, il tempo passa e la morte si allontana con te vicina.

Tutto questo va come fiume, un fiume verticale verso il cielo per sfuggire al ladro di sogni, vivrò te  con gli occhi pieni d’orizzonti, dove non ci sono giorni che copiano altri giorni, dove c’è l’amore che copia ancora amore.