La Tradizionale Festa del Sambuco al Rifugio Casello Margherita, in Sila grande (CS):un Evento di successo!
Anche quest’anno la 9^ Edizione si è rivelata una riuscita manifestazione da non dimenticare!
“Come gli Auguri, che si rinnovano sempre!”. Che consolidano e diffondono un’atmosfera gioiosa e benaugurante! Volendo parafrasare ciò con il clima di una Festa, quando questa è ben riuscita, la sua eco non si esaurisce in un baleno. Infatti, non s’è spenta l’eco di una manifestazione che proprio per la sua originalità ha molto da dimostrare e divulgare, per i suoi accattivanti contenuti.
E’ il caso della riuscita “Festa del Sambuco”, che, annualmente, si organizza in un posto ameno della Sila, dove, per l’occasione, incontriamo un gruppo di escursionisti ed appassionati di montagna. Dove? Nei pressi del Casello Margherita (zona silana celichese), un Rifugio Montano che, da alcuni anni, svolge una funzione esclusiva, soprattutto per la riscoperta di alcune tradizioni del passato, per assistere avventori che intendono avere un rapporto speciale con l’Altipiano calabrese, percorrendo sentieri, osservando un micro-cosmo di natura, sia animale che vegetale. Un approccio altamente educativo e formativo.L’organizzazione del Rifugio ci suggerisce di seguire il gruppo degli escursionisti. Accettiamo volentieri, consapevole che il ‘viaggio’ sarebbe stato interessante.
La ‘carovana’ parte e, subito dopo, ci siamo imbattuti in uno scrigno di flora spontanea, composto da un mix di arbusti in fiore, di piante maestose produttive, forestali e specie ornamentali, che mostravano uno sviluppo non comune.Abbiamo osservato diverse piante di biancospino fiorite, enormi, con le chiome di un bianco candore, svettanti sulla gola del torrente sottostante, in uno scenario naturalistico di ineguagliabile amenità ed unicità ambientale. Un percorso guidato, con partenza dal punto di raduno, dove tutto è stato meticolosamente calendarizzato dal Rifugio Casello Margherita, presidio montano di prestigio, punto di riferimento prediletto dal CAI (Club Alpino Italiano),indicato nel sentiero Italia quale Punto di Accoglienza.
Ci siamo proposti di assicurare visibilità ad un Evento promosso ed organizzato dalla predetta postazione montana che, da anni, svolge un pregevole servizio di accoglienza – come prima accennato – e soprattutto di orientamento per gli amanti delle alture silane. Una realtà – il Rifugio Margerita – che reca il diuturno impegno di indiscussi protagonisti del bello e dell’armonia, condizioni che si colgono in questo speciale avamposto – di serenità pregnante – grazie agli artefici: Simonetta De Rose e Eduardo Santoro.
La manifestazione di richiamo ( la 9^ Edizione 2023 della “Festa del Sambuco”) oltre alla proiezione socio-naturalistica, riconducibile al valore dell’escursione, ha evidenziato anche risvolti culturali e di sicura tradizione. Ed è per questo che l’attesa ricorrenza costituisce un originale avvenimento.
Un’escursione entusiasmante, coinvolgente e, pertanto, indimenticabile!
Basta essere dotati di un po’ di spirito avventuristico e il tutto si tradurrà nel perseguimento dell’obiettivo di godere e conoscere un autentico lembo di paradiso, di qua e di là della spettacolare Valle del Catalano. Proseguiamo nell’escursione seguendo un tracciato ben collaudato, che è stato puntualmente percorso, con soste e osservazioni dei luoghi, ed ha interessato le aree naturali silane di: “Curva di Gianchi, Valle torrente Catalano, Orto Parise, ritorno alla Curva di Gianchi”.
Un itinerario attraverso il quale è stato possibile effettuare interessanti osservazioni, allorquando puntando gli occhi in alto, si stagliavano particolari immagini, che, di spettacolarità adornate, mostravano l’incanto di un ambiente silvestre, particolarmente raro: quello della mitica ‘Serra Stella’, il regno dell’Abete bianco. Un colpo d’occhio fortunato: una coppia di rapaci in volo, che si libravano nel cielo azzurro. Tutt’intorno un’atmosfera speciale, i suoni di un mondo nascosto, i colori variegati e intensi di una stagione speciale per l’Altopiano, che ha alimentato un’esplosione di verde intenso e rigoglioso.
Una sosta di riflessione e opportuni commenti sull’escursione, abbiamo svolto quando siamo giunti nel letto del corpo idrico, estasiati dalla bellezza del luogo, attratti dallo scorrere brillante del corso d’acqua (denominato Torrente ‘Catalano’, a 1.225 m.s.l.m., che nasce dai rilievi montuosi di Serra Stella).Una ingente risorsa di prezioso liquido, cristallino, a carattere torrentizio per tutti i mesi dell’anno, che alimenta, portando linfa vitale e ricchezza, in quanto figura tra i principali affluenti, il Bacino idrografico del Fiume Cardone. In quest’ angolo di Altopiano silano, la Natura offre scorci d’immagine paesaggistici di superba suggestione, che rievocano l’ancestralità di ambienti dove ad apparire evidente è l’esuberanza delle componenti vegetali igrofile, alcune rare, che costeggiano l’alveo del magnifico torrente.
La componente floristica spontanea riscontrata è stata puntualmente osservata e monitorata, con scrupolosità scientifica ed attenzione massima e rispetto dei luoghi. Ecco alcune specie endogene che sono state rilevate: –Fiordaliso,-Cardo rosso,-Veronica,- Aristolochia,- Barba di becco,- Smirnio,- Succiamele maggiore,-Elicriso,- Stella di Betlemme,-Mixomiceti. Il magico momento dell’osservazione è stato eseguito con la preziosa assistenza di due esperti conoscitori dell’area silana che hanno reso l’esplorazione molto partecipata, constatato il vivo dei partecipanti. Due figure complementari di esperti: Pietro Reale, Guida del Parco nazionale della Sila e Carmine Filice, Botanico-naturalista, con un prezioso avvicendarsi di notizie e particolari, sugli elementi riscontrati, hanno caratterizzato la visita guidata nei luoghi indicati. Il risultato? La conoscenza di un ricco panorama di creature animali e del regno vegetale che sono l’emblema di quell’areale silano.
Una volta rientrati al Rifugio Casello Margherita, ogni momento successivo è stato caratterizzato dalla pregnante cordialità e disponibilità dei ‘padroni di casa’, il tutto avvolto da un clima familiare – è una delle caratteristiche principali del presidio montano – e da un gradevole intrattenimento a tavola con tante gustose e particolari prelibatezze, a base del festeggiato fiore di ‘ Maju’ e non solo.
Al Casello Margherita niente è improvvisato. C’è molta cura su ogni aspetto dell’ospitalità, che è diventata un culto vero e proprio. Al culto si associa il rito – in questo posto che profuma di semplicità, di amore e di storie umane avvincenti – dell’aspetto dell’accoglienza di qualità, con la valorizzazione di un’alimentazione che ha rigorosamente un forte legame con l’ambiente circostante. Sì, perchè ti ritrovi, gradevolmente, al cospetto di un ‘paniere’ oltremodo ricco di preziose e molto particolari elaborazioni gastronomiche, curate da un binomio virtuoso, paziente e pionieristico, che rappresentano cuore ed anima del predetto Rifugio.
Ecco, di seguito, il puntiglioso elenco di portate che solo a scandirne il nome viene l’acquolina in bocca.
“ U pani ‘e Maju, chiriche e maju (infiorescenze di sambuco), pesto di erbe selvatiche con mandorle, frittata con germogli di vitalba, minestrina di ortiche, polpettine di riso al finocchietto selvatico, frittelle di fiori d’acacia con rosamarina (sardella),frittelle di fiori di sambuco, pappardelle ai porcini con timo selvatico (timo serpillo), cischeik ai frutti maturi di sambuco (marmellata),prussiani con spolverata di fiori di sambuco, sciroppo di fiore di sambuco e menta”.
Del resto abbiamo partecipato, con entusiasmo ed amicizia filiale e storica, alla 9^ Edizione della Festa del Sambuco (2023), che ha scandito almeno 5 appuntamenti, partecipati e di successo. Anche quest’anno – per il gradimento ed il riscontro positivo dell’Evento – è stata confermata la validità dell’Iniziativa. Soprattutto per la sua unicità e ben rodato livello organizzativo. Il gruppo degli escursionisti, appagato dall’esperienza vissuta, ha ringraziato i promotori e rivolto un invito per la prossima manifestazione: la 10^ Edizione 2024 della Festa del Sambuco.
E’ stata un’escursione particolarmente ricca di emozioni, svolta in uno scenario di territorio accattivante, espressione di un ambiente naturale dell’Altopiano della Sila. Un ‘viaggio’ su un sentiero compatibile, a media difficoltà di attraversamento, con obiettivi precisi: la conoscenza floristica dei luoghi e dello scenario naturale, grazie alle competenze in campo, alla sensibilità ed all’entusiasmo del gruppo di appassionati della montagna. Persone instancabili e curiose, pronte nel formulare domande e quesiti agli esperti nei momenti di sosta e di osservazione di questo o quel fiore, di un arbusto o di una pianta superiore.-
Dalla Località silana di Margherita – Celico (CS), 19.08.2023