Evergrande presenta istanza fallimentare a New York: crolla il settore immobiliare cinese

Una tegola per l’economia di Pechino e un temuto effetto domino. Evergrande ha presentato istanza fallimentare a New York. Il colosso cinese dell’immobiliare “crolla”. Una notizia non proprio inattesa. Infatti nel marzo 2023, Evergrande aveva già presentato un piano di ristrutturazione multimiliardario per ripagare i suoi creditori internazionali. La società aveva più di 270 miliardi di dollari di passività.

Evergrande era la più grande immobiliare cinese per vendite, ma travolta dai debiti, era fallita nel 2021, scatenando la peggiore crisi del mercato immobiliare cinese mai registrata. Nel marzo di quest’anno, Evergrande ha presentato un piano di ristrutturazione multimiliardario per ripagare i suoi creditori internazionali. Evergrande ha presentato istanza USA di protezione dai creditori sulla base del Chapter 15, inteso ad aiutare le aziende a gestire i casi di insolvenza che coinvolgono più di un paese.

La crisi del settore immobiliare in Cina fa paura e rischia di far scattare un effetto domino su tutti i mercati mondiali. La Banca centrale cinese aveva tentato di rassicurare annunciando che avrebbe adeguato e ottimizzato “le politiche immobiliari in modo tempestivo”. Inserita nel rapporto sulla politica monetaria del secondo trimestre, la formula è finita però nel mezzo delle turbolenze finanziarie in corso nel settore, tra le tensioni di contagio tra gli operatori del real estate e dei trust.

Hengda Real Estate, controllata di Evergrande, era finita nel mirino della China Securities Regulatory Commission per la sospetta manipolazione dei dati finanziari, secondo i media locali. Evergrande, colosso immobiliare di Shenzhen, era stata la prima ad avere problemi finanziari a causa del debito superiore ai 300 miliardi di dollari e della stretta ai prestiti bancari decisa dalla leadership comunista. Mercoledì aveva annunciato il rinvio della riunione dei creditori sulla ristrutturazione del debito offshore dal 23 al 28 agosto. Inoltre, la polizia cinese – scrive Bloomberg – ha fatto visita agli investitori di Zhongzhi Enterprise Group, il trust simbolo delle ‘banche ombra’, per scoraggiare in via preventiva possibili disordini.