Donald Trump incriminato per la terza volta: il tycoon punta al bis alla Casa Bianca

“Nel 2024 vinceremo la Casa Bianca e renderemo l’America ancora grande. Non ho dubbi su questo. Mi attaccano da sinistra e da destra, i marxisti, i comunisti e i fascisti, ma noi non solo sopravviveremo, saremo più forti che mai. Abbiamo vinto nel 2016, abbiamo avuto un’elezione truccata nel 2020 e vinceremo” nel 2024. Lo afferma l’ex presidente in un messaggio video dopo la terza incriminazione.

Dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e per le carte segrete a Mar-a-Lago, l’ex presidente statunitense è stato incriminato da un gran giurì federale per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Sul suo social media Truth, lo stesso Trump aveva anticipato la notizia. “Ho sentito che il pazzo Jack Smith, per interferire nelle elezioni, emetterà un’altra falsa incriminazione nei miei confronti”. “Perché non hanno portato questo caso ridicolo due anni e mezzo fa? Volevano farlo in mezzo alle elezioni, ecco il perché”.

A Donald Trump vengono mossi quattro capi di accusa, inclusa la cospirazione per frodare gli Stati Uniti d’America. Il provvedimento è scattato nel quadro delle indagini sui tentativi di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni del 2020. “Nonostante la sconfitta – si legge nell’atto di accusa – l’imputato era determinato a rimanere al potere, e nei due mesi successivi alle elezioni ha continuato a diffondere bugie su presunte frodi elettorali”.

Nelle 45 pagine in cui sono spiegati nel dettaglio i quattro capi di accusa si legge che Donald Trump cerò di fare pressione sull’allora vicepresidente americano Mike Pence nel tentativo di convincerlo a non certificare il risultato delle elezioni del 2020 il 6 gennaio. “Sei troppo onesto”, sarebbero le parole usate dal tycoon.

Donald Trump – anticipa la Cnn – dovrebbe comparire giovedì 3 agosto davanti al tribunale di Washington. Sulla vicenda la Casa Bianca ha fatto sapere che non intende rilasciare alcun commento.

Il procuratore speciale Jack Smith ha definito “eroi” gli agenti che hanno difeso Capitol Hill il 6 gennaio da un “assalto senza precedenti” incoraggiato dalle “bugie” di Trump. “Cercheremo un processo rapido”, ha aggiunto. Oltre all’ex presidente sono state incriminate altre sei persone tra cui quattro avvocati che avrebbero “consigliato e aiutato” Trump nel suo tentativo di bloccare la certificazione dell’esito elettorale e rimanere al potere.