La Juve chiude i conti con la giustizia sportiva con un’ammenda da 1 milione: cosa farà ora l’Uefa?

Max Allegri

È quasi finita. I casi plusvalenze e manovre stipendi, insieme con i rapporti irregolari con gli agenti sportivi e le partnership sospette, sono definitivamente chiusi. La Juve “se la cava” con la conferma dei 10 punti di penalizzazione in classifica (già applicati in questo campionato) e una maxi ammenda da 718 mila euro. Madama e la Procura Federale hanno patteggiato come previsto dal Codice di giustizia sportiva. Il Tribunale Federale Nazionale ha dato il via libera. La Juve, e i suoi dirigenti o ex dirigenti incolpati, tutti meno Andrea Agnelli, hanno rinunciato ai ricorsi dentro e fuori il sistema, sia alla giustizia sportiva (il meno 10 sulle plusvalenze al Collegio di garanzia) sia a quella amministrativa (il Tar e nel caso il Consiglio di Stato). La Procura Federale ha accettato una sanzione solo pecuniaria-Per la Juve si tratta di un’ammenda di 718 mila euro, in totale considerando tutti gli incolpati si arriva al milione di euro. L’ex presidente Agnelli, invece, non ha voluto rinunciare alla possibilità dei ricorsi. E quindi la sua posizione è stata stralciata e andrà a processo il 15 giugno.

Il presidente federale Gabriele Gravina ha parlato di un “bel risultato per il calcio italiano”. Il rischio di un’estate in cui si sarebbe parlato più di processi che di calcio giocato è stato evitato.

Ma rimane un grosso punto interrogativo, la Uefa. La Federcalcio non può garantire una mano morbida in sede internazionale. Tuttavia la conclusione del caso in Italia influirà in modo positivo. La Vecchia Signora rischia una squalifica europea per una sola stagione. Alla Juve nel caso potrebbe essere tolto il diritto di partecipare alla prossima Conference League o Europa League. Si allontana il fantasma di una sanzione pluriennale. Ma è troppo presto in questo caso per azzardare su questo fronte un pronostico definitivo.