Chi è la Mistress e qual è il suo specifico ruolo nel BDSM

donna Foto di Victoria_Regen da Pixabay

L’acronimo BDSM per molti viene definito come l’insieme dei concetti fondamentali di questa disciplina, di cui ne vengono date almeno due interpretazioni distinte: BDSM inteso come Bondage, Dominazione, Sottomissione, Masochismo e BDSM bondage, Disciplina, Sadismo, Masochismo.

Ognuno ne da la propria interpretazione, ma va da sé che rimane da sempre una nicchia particolarissima che racchiude una buona parte di persone nel mondo.

E’ essenzialmente un vero e proprio stile di vita che permette di sperimentare un tipo diverso di “rapporto con il proprio partner” incentrato su una gerarchia dell’alto e sul TPE (Total Power Exchange) o “cessione totale del proprio potere”.

All’interno di una situazione simile, i due partner consenzienti, si relazionano l’uno con l’altro attraverso il proprio ruolo: Dominante e Sottomesso. Uno non esiste senza la presenza dell’altro, e spesso e volentieri è il Dom il fulcro principale del gioco, il quale si impegna su una serie di pratiche sessuali decise dalla coppia.

Prima di una sessione vanno definiti i limiti dello schiavo (n.d.r sottomesso/sub) ma soprattutto ne vengono validate la consapevolezza e la devozione verso la Mistress, che dovrà guidarlo all’interno del proprio mondo.

Orientarsi infatti è molto difficile, e senza una persona a cui affidarsi risulterà veramente complicato capire alcuni meccanismi molto importanti all’interno di questo universo, che segue valori e idee molto diversi da quelli che la società ci ha tramandato.

Ma effettivamente, cos’è una Mistress?

Nel gergo comune, con Mistress definiamo una “Donna Dominante” o “Padrona”, ovvero la parte che effettivamente ha in mano tutta la seduta all’interno di un Dungeon (n.d.r studio professionale).

Di fatto è proprio lei che attraverso la propria esperienza e capacità deve riuscire a conquistare il cliente e poterlo soddisfare.

Vengono chiamate anche PRODOMME (acronimo di “Professional Dominatrix”) e anche in Italia sono libere di esercitare il loro impiego come un qualunque possessore di P. IVA, essendo inquadrate come molte ragazze in una delle tante sottocategorie del “Sex Working“.

Non vi sarà difficile provare simili esperienze, poiché online non è difficile trovare annunci mistress che faranno al caso vostro, mostrandovi così la quantità (e la varietà) delle operatrici che lavorano, più o meno legittimamente rispetto ad altre, all’interno del settore.

Il Femdom (n.d.r Dominazione Femminile) non è solamente un gioco, ma una “filosofia” che vede la Donna, La DEA, La Signora, Lady o Padrona come un vera e propria colonna, un punto fermo nella vita del proprio sottomesso, che non dovrà fare altro che servirla, riverirla e prendersi cura unicamente della sua persona.

Ogni ordine dovrà essere eseguito (attenendosi ai limiti delle due parti) consapevolmente, puntando sempre a un miglioramento “di coppia” ponendo dinanzi ai propri bisogni quelli della propria controparte, la sola detentrice del “potere” tra i due.

Nonostante questa definizione teorica, nella realtà una Mistress è molto altro. Molte volte è solamente una figura vestita in pelle e dotata di frustino che previo pagamento vi garantirà momenti di piacere attraverso una Dominazione fisica che nulla ha a che vedere con i tipici rapporti vanilla (n.d.r canonici, soliti, eterosessuali) che noi tutti conosciamo.

Ricordo quindi, che chiunque voglia avvicinarsi a questo mondo, di scordare tutto ciò che conosce su SESSO e AMORE, dal momento che sono parole/concetti che in questo caso vengono letteralmente stravolti.

Una Dominatrice dunque, non ha nessun contatto genitale con il proprio cliente, poiché è solamente quest’ultimo a dover subire umiliazioni e torture di vario genere sul proprio fisico.

In rari casi però, si può assistere a un “inquinamento” tra più generi, una scelta del personale che permette a una singola persona di esercitare sia la propria professione da Mistress che da Escort qualificata, proponendo pratiche diverse da quelle fetish e sadomaso).

Nonostante tutto, il gioco deve ruotare essenzialmente sul piacere/dolore dato da pratiche sessuali non convenzionali, e chi le subisce, ovviamente, ne dovrà decidere anche paletti e obblighi.

Perché è proprio così che si può ufficialmente partecipare: consensualmente, conoscendo la propria natura e rispettando le parti, sia come essere umani che come professionisti.

Il BDSM ha delle regole?

Sono tacite e non scritte, ma quando vengono esplicitate, devono essere decisamente chiare, poiché

qualsiasi seduta BDSM si deve basare su:

  • SSC: Sano, Sicuro, Consensuale
  • RACK: Risk-aware, Consensual, Kink

Queste sigle, differiscono l’una dell’altra per una semplice formalità, la seconda infatti, rispetto alla prima è

meno “rigida” e racchiude “l’insieme delle attività/pratiche ritenute accettabili da ambo le parti a patto che gli eventuali/potenziali rischi presenti siano accettati consensualmente da tutti i partecipanti”.

Se l’SSC prevede l’annullamento di qualsivoglia criticità, il RACK rimane più aperto alla sperimentazione, che in molti casi è proprio quella che forma un rapporto fondato sul sadomasochismo.

Non a caso, non tutti trovano il piacere nel subire o provare dolore, una condizione personale che vede al centro della propria parafilia (n.d.r dal greco: παρά = “accanto”, “oltre” e filia φιλία = “amore”, “affinità”) un’ intenso interesse sessuale (molto diverso da quello attraverso la stimolazione genitale) che passa dal subire torture ed umiliazioni fisiche.

Il mondo del BDSM quindi è un panorama variopinto in cui si inseriscono tantissime personalità e ruoli, che devono essere necessariamente catalogati così da poterne avere un quadro esaustivo e più completo. Una Mistress in conclusione, è una vera e propria professionista di settore, l’unica che deve dare polso al gioco, decidendolo e programmandolo sin nei minimi dettagli.

Nelle sua mani si trova tutta la sessione, che potrà essere orientata solo e solamente sotto suo diretto ordine, il quale dovrà essere esaudito senza rimostranze.

La Padrona decide, vuole ciò che richiede e non ammette nessun cambio di posizione: una qualsiasi mancanza di disciplina infatti, sarebbe l’innesco di una serie di punizioni corporali volte a mantenere il completo potere sul proprio sottomesso (n.d.r schiavo).

Sono condizioni incontrovertibili e nessuna della due viene lasciata al caso, proprio perché, come già descritto, tutto il BDSM segue delle regole “non scritte“, che anche se inosservate esistono e ne conformano la struttura, da seguire, conoscere e capire per poter giocare in tutta sicurezza in un ambiente sano e libero da pregiudizi.