Il cielo, le mani la terra: un patrimonio culturale millenario nel DNA dei contadini che ancora resiste

L’associazione dei contadini di Maierato (ACM), nel territorio del Vibonese, con il suo presidente Vincenzo Griffo, incontrerà gli studenti dell’Ipseoa “E. Gagliardi” per raccontare la loro esperienza e il grande patrimonio di valori e di saperi di una millenaria tradizione che ancora conserva questa civiltà.

L’incontro si svolgerà sabato 13 dalle ore 10 nella sede dell’istituto, Aula Magna. A relazionare ci sarà il prof. Antonio Pugliese (già docente Ordinario all’Università degli Studi di Messina), autore del libro “La civiltà contadina in Calabria” 

“Quando il mondo classico sarà esaurito, quando non ci saranno più le lucciole,
le api, le farfalle, quando l’industria avrà reso inarrestabile il ciclo della produzione, allora
la nostra storia sarà finita” (Pier Paolo Pasolini, nel film La rabbia, 1963)

“Ora la civiltà contadina era sì miseria, denutrizione, malattie, analfabetismo,
esuberanza sia di nascite che di morti (premature), ma era
anche grandissima onestà e nobiltà dell’animo popolare, quasi una sacralità
che la gente povera esprimeva nel parlare, nel gestire, nel coltivare
un campo, nel costruire un muro o una casa. I risultati di quella
civiltà, sia nel fare che nel preservare, erano arrivati fino a noi: un patrimonio
proprio come capitale, la povertà degli antenati che finalmente
diventava ricchezza per i posteri, preziosa materia prima, in quantità
incredibile, in una terra che di materie prime scarseggia. I calabresi
si sono messi con grande energia e determinazione a distruggerla. In
questo sono infaticabili e, a modo loro, geniali. (G. Berto, La ricchezza della povertà, 1972)

Un evento senza precedenti: l’Associazione Contadini di Maierato (ACM) incontrerà gli studenti per raccontare il loro mondo, la storia che portano nel loro DNA, il rapporto con la fecondità di Madre Terra, il rispetto dei cicli naturali e il valore della tradizione millenaria della civiltà contadina per le nuove generazioni, in relazione anche alla Dieta Mediterranea. Nell’occasione parteciperà il prof. Antonio Pugliese (già docente ordinario all’Università degli Studi di Messina) autore del libro “La civiltà contadina in Calabria – il recupero della memoria.” L’incontro avrà come messaggio-simbolo i tre elementi fondanti della cultura: “Il Cielo, le Mani, la Terra” dal titolo “Il racconto del cibo nella tradizione dei contadini di Maierato”. Sarà infatti un simposio formativo sul valore della civiltà contadina e sulle prospettive dell’agricoltura sul nostro territorio. Un’occasione per presentare il nuovo Corso Serale di Agraria che partirà il prossimo anno scolastico.

Al saluto della dirigente scolastica Eleonora Rombolà seguiranno  gli interventi del presidente ACM Vincenzo Griffo e di Antonio Griffo che ama definirsi “custode della terra”. Nel corso dell’incontro si affronteranno temi importanti sotto il profilo sia didattico-formativo che di carattere storico-antropologico come la fondamentale questione ecologico-ambientale di cui la civiltà contadina ha da sempre rappresentato un modello esemplare.  L’obiettivo da parte dei contadini di Maierato è far conoscere la tradizione e la cultura della civiltà contadina alle nuove generazioni, a partire dal valore della coltivazione dei campi in modo tradizionale e nel rispetto dei ritmi naturali, ma adeguandola alle innovazioni tecnologiche, restituendo dignità al ruolo dei contadini nel difenderne l’ambiente e la qualità dei prodotti e del cibo.

Nella proposta che i contadini dell’ACM hanno formulato alla DS Rombolà, vi è soprattutto lo spirito di promuovere l’agricoltura come salvaguardia del territorio, mettendo insieme tradizione e innovazione, identità dei prodotti e una visione del futuro con lo sguardo rivolto ai settori cruciali dell’economia locale: quello della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera, che non può prescindere dai valori che ispira l’attività rurale.

A Maierato in questi anni i contadini hanno cercato di mantenere vivo il rapporto con la tradizione promuovendo una serie di iniziative, come la “festa del grano” che di solito si svolge nel periodo della mietitura. Da sottolineare che l’area di Maierato (in particolare la zona denominata degli “Piana degli Scrisi” è uno dei pochi territori  in cui si coltiva una varietà di grani come il “Senatore Cappelli” (duro) e il “Rosìa” (tenero). Quindi all’importanza sotto il profilo alimentare ed economico, vi è anche la bellezza di questi campi ricolmi di spighe che ondeggiano al vento e che si affacciano su uno dei panorami più suggestivi della Calabria, la Costa degli Dei.

Oltre al significativo rapporto che i contadini creano con la terra, l’identità e la memoria secolare, che costituiscono il grande patrimonio di saperi trasmesso nel corso dei secoli, l’incontro riveste un ulteriore valore: la riscoperta del territorio nella sua dimensione non solo produttiva, ma anche contemplativa per il linguaggio che il paesaggio trasmette.

Uomini e donne che ancora lavorano la terra sentendo il respiro delle zolle, il linguaggio del cielo e del vento portano nelle proprie biografie esistenziali 10 mila anni di storia e rappresentano questa memoria millenaria, un patrimonio di saperi e anche di sapori, grazie all’incontro maieutico tra cielo mani e terra. La cultura fondamentalmente significa trasformazione: le mani hanno trasformato ciò che prima era natura e in questo passaggio si è generato un fondamentale processo che ha dato vita alla crescita della cultura.

Finché esiste e resiste un contadino, ci sarà luce per il futuro: quando l’ultimo contadino verrà sacrificato sull’altare di un falso progresso, allora sarà la fine anche della cultura e con essa sparirà l’umanità e l’homo sapiens, la cui radice etimologica, biologica ed epistemologica risiede nell’humus.