Imparare a dire di no

Vincenzo Calafiore

Imparare a dire di no

Vincenzo Calafiore

Regala ciò che non hai

Occupati dei guai,

dei problemi del tuo prossimo.

Prenditi a cuore gli affanni,

le esigenze di chi ti sta vicino.

Regala agli altri la luce che non hai,

la forza che non possiedi.

La speranza che senti vacillare in te,

la fiducia di cui sei privo.

Arricchiscili con la tua povertà.

Regala un sorriso

Quando hai voglia di piangere.

Produci serenità

dalla tempesta che hai dentro.

“ Ecco, quello che non hai, te lo do “

Questo è il tuo paradosso.

Ti accorgerai che la gioia

A poco a poco entrerà in te,

invaderà il tuo essere,

diventerà il tuo essere,

diventerà veramente tua

nella misura in cui l’avrai regalata agli altri.

Alessandro Manzoni

 

 

Mi piace iniziare con questa bellissima poesia di Alessandro Manzoni, attuale più che mai nel tempo che viviamo, che tutto è, tranne che vivere.

Forse bisognerebbe imparare a dire di “ no “  alla demenzialità, all’inutilità, alle sciocchezze.

Dire no al cellulare per riprendersi la vita e alzare gli occhi al cielo o verso l’altro per fare conoscenza, per usare un  linguaggio fatto di parole.

Dire no a tutte quelle “ app “ che ci rendono facile la vita, privandoci dell’inventiva, delle proprie scelte di vivere; è facile farsi portare la pizza a casa, come il pranzo o la cena; senza pensare che c’è una persona sottopagata che pedalando o con un mezzo a due ruote con tutti i tempi di giorno e di notte consegna quanto è stato ordinato.

Imparare a dire di – no – per scoprirci ancora capaci di emozioni, di gentilezza, che sembrano nuovi e che invece ci appartengono e sono connaturati come ogni caratteristica genetica.

Talvolta però riesce difficile per chiunque individuare, la fonte della propria inquietudine, del proprio malessere, e non basta un semplice atto introspettivo per venire a capo della situazione di disagio.

Obiettivo principale nella vita di ogni essere umano è la felicità, la ricerca della felicità, rimane difficile, il più delle volte rimane tale proprio per le difficoltà dell’individuo nell’identificare la felicità stessa.

E’ ora di vivere la vita rallentando i ritmi, allontanarsi un po’ dall’eccessiva tecnologia che sempre più ci fa diventare – dipendenti – di qualcuno, di qualcosa, peggio delle droghe.

Per gli uomini di questo tempo, condurre felicemente una vita umile implica di contro una mancanza d’intraprendenza, tutti impegnati in una competitività violenta,per affermare potere e accumulare denaro.

Ma tutto ciò sfianca e porta alla necessità di ritrovare equilibrio con se stessi e con gli altri.

Anche i dispiaceri della vita  andrebbero affrontati con saggezza; se non si è in grado di farlo, la qualità della vita futura verrà compromessa, ed i problemi rimarranno sempre dietro l’angolo ad attenderci!

Però la via per raggiungere la – vita –  passa attraverso la capacità del sapersi distaccare da tutte le cose inutili che ci portiamo addosso come una seconda casa; cercando di mantenere quel giusto distanziamento dall’altro, sia esso amico, parente, figlio o sposo.

Il rispetto dello spazio di vita del prossimo è il primo requisito su cui si fonda una relazione sana.

Nel mondo moderno la misura della giusta distanza sembra invece essersi smarrita: i cellulari ed internet all’apparenza hanno avvicinato gli uomini, ma in realtà li hanno soltanto resi dipendenti da un apparato tecnologico, hanno creato distanze, solitudini, violenze! Mentre i rapporti interpersonali diretti , come quelli degli amici si sono notevolmente impoveriti.

Infine la via dell’esistenza umana che considera il percorso vitale come modalità di acquisizione di peculiari forme di equilibrio interiore in rapporto all’età;in ogni caso a qualsiasi età l’uomo agisce correttamente nella misura in cui si rende capace di “ xinde”, ossia un tipo di comprensione nella quale cuore e mente si influenzano a vicenda.

Impara a dire di – NO – !