La Catania da riqualificare

Al Centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania, si è svolto il nono tavolo partecipativo, per mettere in risalto una Catania non assuefatta ai giochi di potere, mettendo in campo, la volontà delle esperienze associative più significative e dei partiti presenti nel territorio, del decimo capoluogo d’Italia, quella “Catania in fiamme” che vorrebbe risvegliare la città più profonda, più periferica, più povera e che più subisce la crisi ambientale, sociale e da piena stagflazione economica.

E’ stata l’Avvocata Giulia De Iorio, componente del direttivo dell’Associazione “Antimafia e Legalità”, a moderare il forum civico “Catania Può”, il tavolo sulla riqualificazione ambientale e le aree verdi periferiche, che introduce  i temi su cui stendere una prima analisi dei bisogni: la sottrazione di spazi al degrado ambientale, le fruibilità delle aree verdi, la creazione di nuovi luoghi di aggregazione, per giungere a proposte condivise possibilmente incisive nei singoli quartieri e per un tempo medio lungo di vera programmazione strategica.

Ad illustrare lo stato dell’arte, sulle carte – e solo là – verdeggiante e sostenibile, dell’intera area catanese è l’Ing. Idraulico ed Ornitologo, storico delegato “LiPu”, Giuseppe Rannisi, che tratteggia i “processi di pianificazione e trasformazioni urbane” parlando di un possibile “sistema del  Verde per Catania” che incrementi superfici e parchi territoriali/urbani, che “legga” l’intera rete alberata come un’unica infrastruttura, alla stregua di un acquedotto e la agganci ad un piano di forestazione urbana (Oasi Simeto –  Zona Industriale – Librino) badando che la permeabilità dei suoli, l’invarianza idraulica e la creazione di opere idrauliche, come i bacini di laminazione, riducano la portata delle acque e si possa progettare un’adeguata ed ordinaria manutenzione del Verde.

Tanti gli interventi, Giuseppe Ragusa, consigliere M5S 4^ circoscrizione, evidenzia il verde al lumicino nelle periferie e che si potrebbero affidare a cooperative di zona; Emanuele  Feltri, segreteria S.I., su parchi urbani, campi sportivi attrezzati e orti sociali con buoni modelli anche a Catania come al Bastione degli Infetti; Mauro Petralia, segreteria prov.le PD, sulla gestione dei parchi di quartiere da restituire alla socialità; Alessandro Cento, segreteria Europa Verde, evidenzia l’attenzione alle persone (anziani, disabili, poveri ambientali) che non possono accedere alle zone ricreative naturalistiche, provare ad istituire una “card del mare” per consentire la fruizione delle strutture ricettive; Graziano Bonaccorsi, consigliere comunale M5S, denunciare alla magistratura ogni difformità dalla Timpa Leucatia, alle fresature d’asfalto del Boschetto della Plaja con gli incendi già in “area scommesse” tra maggio e luglio in assenza di manutenzione; Vincenzo Cubito, segretario Fillea CGIL, riqualificare non significa mortificare il settore edile perché per abbattere e ricostruire sempre di forza lavoro qualificata e in sicurezza occorre avvalersi; Anna Di Salvo, femminista storica “La Città Felice”, la relazione con i quartieri, la piantumazione arboree per le vittime di femminicidio; Anna Bonforte, eco-femminista, vicepresidente di “Zero Waste Sicilia”, accessibilità ai beni comuni a partire dal mare, abbattimento barriere architettoniche per caregiver e familiari ai mezzi di trasporto, ai parchi, comunità energetiche con fondi minimali ma da non perdere; Giuseppe Gullotta, esperto mobilità sostenibile, guardare non solo all’area cittadina ma a tutti i nodi e ai bandi della città metropolitana per perseguire solo le opere veramente utili e funzionali senza sprechi atavici e clientelari; Ruggero Marcantonio, esponente “Friday for Future”, sui cambiamenti climatici e la sostenibilità senza greenwashing; Aurelio Di Fato, per l’Agesci, interventi partecipativi nei quartieri per far riappropriare il territorio ai suoi difensori naturali; Tony Fede, architetto, già moderatore di uno dei primi tavoli, sul rischio sismico e le certificazioni che servono ad attingere ai fondi europei; Pietro Pignataro, segreteria S.I., contrastare la devastazione del centro cittadino come per Corso dei Martiri e i parcheggi abusivi.

Dopo i 13 appassionati interventi, chiude, Attilio Scuderi, docente e attivista per “Catania Può”, che ha ribadito la bontà di un progetto/programma che ha messo al centro le parole come “giustizia ambientale”, “green deal”, “accesso e fruibilità dei beni comuni”, attenzione alla “cura delle relazioni nel territorio”, cabina di regia (urbanistica – politiche comunitarie – verde pubblico) e osservatorio dei flussi finanziari dei bandi europei e loro cantierabilità. Da ogni parola verrà fuori la candidatura migliore per la Catania che può cambiare e non arrendersi. Insomma, una raggiante Catania !?