Designato con Regio Decreto il nobile Maurizio di Stefano come delegato per la Regione Sicilia

Roma – Durante la cerimonia che si è svolta a Roma il 10 Dicembre 2022, dell’Aristocrazia Adriatica dell’Europa Orientale con la Dirigenza generale della “Accademia Dinastica Universitaria” ADOMUSSAN della Nobile Famiglia Agricola , sono stati insigniti come “Dominan” ed “Equitem” nobili donne e nobili uomini meritevoli, ed inoltre per rappresentare l’Ente accademico della Nobile Famiglia Agricola sono state designate delle deleghe regionali, tra tanti nobili signori presenti in sala è stato delegato per la Regione Sicilia il Nobile Maurizio Onofrio di Stefano dei Principi di Rascia. Chiediamo al Nobile di Stefano come ha conosciuto S.A.R. il Principe Christian Agricola, Duca di Capua e delle terre di Lavoro, Conte di Udine e Risano … ect.; l’amicizia che mi unisce a S.A.R Christian Agricola, nasce quasi per caso, come del resto nascono le vere amicizie, ci siamo più volte trovati concordi a commentare in rete post. sull’araldica, su alcuni ordini cavallereschi (sono Cavaliere dello SMOC) e su alcune famiglie nobili e/o regnanti, discussioni quasi sempre tenute all’interno della pagina del “Libro d’Oro delle Famiglie Nobili e Notabili” il cui anfitrione è il Conte Enzo Modulo Morosini, che ha relazionato in questo convegno. Le chiedo venia se sorrido perché anche la mia amicizia col Principe è nata per caso come la sua, quindi sicuramente dalle condivisioni digitali si è poi instaurata questa amicizia, si verissimo, infatti si è passati successivamente a sentirci e commentare telefonicamente alcune questioni e quasi senza accorgermene mi sono ritrovato ad avere in comune con S.A., il pensiero monarchico in quasi tutte le sue sfaccettature. Da qui l’invito prima a Civitacampomarano dove sono stato investito del titolo di Cavaliere dello SMOSSAN e successivamente l’invito di Roma, dove ho avuto, come ha visto anche Lei, l’onore da parte di S.A. Christian Agricola di essere designato quale delegato della sua accademia dinastica per la regione Sicilia, certamente una gran responsabilità che mi auguro di saper onorare con il mio impegno.  Sono convintissimo che S.A. Christian Agricola abbia fatto un’ottima scelta nel designarla come delegato per la Sicilia, in quanto credo fortemente che con un bell’impegno potremmo ritagliarci un ruolo importante nella società . E si egregio amico, anche se devo dire che purtroppo  l’avvento della Repubblica, ha sancito il declino della nobiltà italiana  che ad oggi è stata incapace di ritagliarsi un ruolo attivo  all’interno della società. Contemporaneamente  le varie fazioni per i vari rami dei Savoia, il rinato amore (in realtà mai sopito) per i Borbone nell’Italia del sud, ha portato al disgregamento di un valore, quello monarchico, che dovrebbe unire e non dividere.

L’iniziativa del Principe Agricola va nella direzione opposta, cercando di aggregare quelle capacità migliori che la nobiltà è ancora in grado di esprimere; sperando di rivalutare il significato più importante della nobiltà stessa che è quello di mettere le proprie capacità a disposizione della collettività cercando di migliorare se stessi, portando il proprio contributo e cercando di mantenere salda la nostra identità. Quindi devo dedurre che il principe ha fatto la scelta giusta, visto che siamo dello stesso parere, le chiedo per i lettori che non la conoscono se vuole farci un piccolo excursus storico su di lei e sulla sua casata. Il mio nome è Maurizio Onofrio di Stefano, sono un architetto e sono un Ufficiale del Corpo Automobilistico in congedo e da circa venticinque anni svolgo la professione di architetto, professione che mi ha consentito di approfondire ed apprezzare gli edifici e le arti visive in generale e soprattutto di conoscerne la loro storia. A dire il vero l’interesse per la storia e soprattutto per quella riguardante la mia famiglia, è stata una delle mie grandi passioni che sin da giovane ha caratterizzato la mia infanzia. Nobile Amico devo dire che questo ci accomuna, perché anche io ho sempre avuto l’idea di fare ricerche in merito alla mia famiglia. Tutto ebbe inizio con l’ascoltare quanto gli anziani raccontavano sulla loro infanzia e su quello che ricordavano sui propri antenati, racconti che mi hanno incuriosito a tal punto da spingermi ad iniziare, da universitario, le ricerche sui miei antenati. Partendo dai miei nonni nel tempo sono riuscito a ricostruire l’albero genealogico della mia famiglia giungendo a colui che per primo portò il prenome Stefano, tramutatosi nel tempo nel cognome di Stefano.. Il nome primitivo della Famiglia di Stefano è Stefan e vanta discendere da Stefan Nemanja, (nato a Ribnica 1130 l’attuale Podgorica nel Montenegro; morto nel monastero di Hilandar sul monte Athos 1200); capostipite della dinastia medievale del Regno di Serbia. Nel 1189 Nemanja, Gran Principe di Rascia, prese la Trebigna, vinse edobbligò l’Imperatore d’Oriente a riconoscerlo quale sovrano indipendente, ottenne il titolo bizantino di “Despota” (Sovrano o Principe) ed assunse il prenome ereditario Stefano (Corona o Maestà). Nel contempo riunendo tutte le antiche giupanie slavone su cui dominava, ne formò un solo e libero Stato, assumendo il titolo di Duca e Despota di Serbia (23 luglio 1189); ed allora ordinò che la sua nuova stirpe sovrana si dicesse Nemanjić (Nemagna). Sia il prenome ereditario Stefano che il nome della Stirpe Nemagna, verranno portati da tutti i suoi discendenti che regneranno nel medioevo i territori balcanici. L’ultimo imperatore della dinastia Giovanni Stefano XII Uroš VII Nemanjić Re della Tessaglia, a seguito dell’avanzare dell’Impero turco sui propri territori, che finirà per spodestarlo dai sui domini greci, lascerà nel 1389 le redini del potere (probabilmente per salvaguardare l’incolumità della propria famiglia) ad grande proprietario terriero, Alexios Angelos Philanthropenos, i cui territori saranno da lì a poco occupati dal Sultano Bayezid. A seguito delle continue incursioni ottomane che minacciavano gli ulteriori territori della famiglia, i suoi figli maschi Marco detto Michele, Dimitri e Teodoro, presero la via dell’esilio e raggiunsero il Regno di Napoli. Il ramo discendente da Dimitri raggiunse prima le coste dell’Albania e successivamente dopo essersi imbarcato, le coste della Sicilia. Essi sbarcarono nel 1448 nella città di Trapani, porto per loro sicuro, da dove si trasferirono successivamente a Mazara presumibilmente presso il casale o castello di Bisir per poi raggiungere la città di Partanna. Giunti in Sicilia, a differenza degli altri due rami familiari che una volta sbarcati nel Regno di Napoli non utilizzarono più il loro prenome ereditario “Stefano”, i figli di Dimitri aggiunsero soltanto la particella “di” o “de” (a seconda delle trascrizioni), al loro prenome, assumendo così il cognome di/de Stefano. Segue la linea genealogica sino ai giorni nostri e mi onoro di essere rappresentante del ramo che discende da Dimitri, con il titolo di Nobile dei Principi di Rascia. Onorato della conoscenza e lieto di aver ascoltato questa bellissima storia, sicuramente anche i nostri lettori ne saranno entusiasti.  Quindi anche Lei a pieni titoli abbraccia il progetto di S.A. il Principe Agricola, quello di unire persone nobili e nobilitati affinché si possa rivalutare quel senso di nobiltà intrinseco di valori. Certamente e come le ho già detto, l’iniziativa del Principe Agricola è quella di aggregare quelle capacità migliori che la nobiltà è ancora in grado di esprimere; e mi auguro che riusciamo rivalutare il significato più importante della stessa nobiltà, mettendo le nostre capacità a disposizione  della collettività, portando il proprio contributo e cercando di mantenere salda la nostra identità.                                Rino Logiacco