Giorgia Meloni rimanda in corsia i medici non vaccinati: sul covid si cambia

Giorgia Meloni

Ci si aspettava più coraggio da parte di Giorgia Meloni, ma un inizio c’è: sul covid e non solo si cambia. Il Governo Meloni ora è pienamento operativo. Oggi sono stati nominati i sottosegretari e in seguito saranno assegnate le deleghe di viceministro a chi è stato designato secondo gli accordi della maggioranza. Tra i nomi più illustri quello di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte va alla Cultura.

Uno dei temi affrontati dal Cdm è la giustizia. Approvato il decreto contenente le misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti, o dei soggetti internati, che non mostrino interesse o volontà di collaborare con la giustizia. Via libera al carcere ostativo. L’accesso ai benefici penitenziari per i condannati per reati di mafia e terrorismo è possibile “anche in assenza di collaborazione con la giustizia” se è avvenuta una “riparazione pecuniaria” del danno alle vittime e se è stata dimostrata la cessazione dei collegamento con la criminalità organizzata attraverso “elementi specifici”. Inoltre c’è il rinvio al 30 dicembre dell’attuazione della riforma Cartabia tra le misure decise dal governo con il dl approvato dal Consiglio dei ministri.

Pugno duro contro i Rave: reclusione da 3 a 6 anni e multe da 1.000 a 10.000 euro. Sono le proposte del leghista Matteo Piantedosi in Consiglio dei ministri contro i rave abusivi. I provvedimenti potranno essere emessi nei confronti di chi organizza un rave party, un raduno non autorizzato “dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”.

Tema delicato: la salute. Durante il Consiglio dei Ministri si è deciso di anticipare di due mesi, al 1 novembre, lo stop all’obbligo di vaccino per chi è impegnato in una delle professioni sanitarie. Ciò implica anche il reintegro dei medici non vaccinati. La Meloni ha deciso però di manterenere fino a fine anno le tanto odiate mascherine negli ospedali e nelle Rsa. Continueranno ad essere obbligatorie nell’auspicio che la Meloni decida finalmente di archiviare il regime sanitario!

“Avevamo promesso che saremmo stati veloci e veloci siamo: stamattina abbiamo provveduto ad approvare un primo decreto che secondo me è molto importante per i provvedimenti che porta al suo interno, personalmente per me anche a tratti simbolico”, ha detto il premier. Il presidente del Consiglio si è detta fiera per la norma del carcere ostativo, che è stata portata in Consiglio dei ministri così come era stata votata dalla Camera. Una forma di rispetto per il lavoro del Parlamento, anche se non ha potuto essere votato dal Senato a causa della caduta della legislatura precedente. “Il decreto legge sul carcere ostativo è importante e simbolico”, ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa, sottolineando la funzionalità di questo strumento nella lotta contro la criminalità organizzata.

Nel dl “viene inserita un’altra norma” che rinvia al 30 dicembre la norma, che sarebbe entrata in vigore il prossimo 2 novembre, prevista dalla riforma Cartabia. Ma è giunta una segnalazione da “tutti i procuratori generali” che indicavano la possibilità che si creasse “una paralisi del nostro sistema giudiziario”. Quindi, il premier ha aggiunto: “Nelle more dell’applicazione di questa norme si rischiava che una serie di detenuti uscissero dal carcere”.

Nessun problema con il Pnrr per il rinvio. “Qualcuno ha detto che con questo rinvio al 30 dicembre rischiamo di far saltare una delle ‘milestone’ del Pnrr. Questa riforma è uno degli obiettivi ai fini delle rate del Pnrr, però lo dobbiamo centrare entro il 31 di dicembre. Ai fini del Pnrr non cambia nulla. Ci siamo dati due mesi, mantenendo i nostri impegni con l’Ue”.