Terra: a breve saremo 8 miliardi, India più popolosa della Cina

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Un balzo esponenziale per gli abitanti del Pianeta Terra. Il 15 novembre prossimo la popolazione raggiungerà gli 8 miliardi di persone. Lo ha calcolato una proiezione effettuata dall’Onu a basata sui ritmi di crescita demografica degli ultimi anni. Le Nazioni Unite fanno notare che il tetto è il frutto del crollo della mortalità infantile a livello planetario.

La linea di crescita demografica tracciata da un report pubblicato dall’Onu dice che dopo il limite degli 8 miliardi fissato al 15 novembre, nel 2030 saremo in 8 miliardi e mezzo e via via fino a 10 miliardi e 400 milioni alla fine di questo secolo. L’Estremo Oriente e il Sud Est asiatico saranno ancora l’area più affollata del pianeta ma la lo sviluppo più impetuoso arriverà dall’Africa (Congo, Egitto Etiopia, Nigeria). Già nel 2023 per la prima volta l’India diventerà lo Stato più popolato della Terra, con oltre 1,4 miliardi di persone superando la Cina.

La crescita della popolazione è motivata da una parte dai minori livelli di mortalità infantile e dall’altra da un’aspettativa più lunga. Si muore di meno e più tardi. Un dato fotografa questo balzo: l’aspettativa di vita media sulla Terra nel 2019 aveva raggiunto i 72 anni e 8 mesi con una crescita di quasi 9 anni rispetto al 1990. Nel 2050 questo indicatore arriverà a 77 anni e 2 mesi.

È caduto l’indice di fertilità femminile. Segnala l’Onu che nel 2021 ogni donna ha partorito in media 2,3 figli contro i 5 che si registravano nel 1950. Anche in questo caso il dato medio racchiude realtà diverse. Le aree sub-sahariana e dell’America Latina mantengono livelli di fertilità alti tra le adolescenti: il 10% delle partorienti con meno di 20 anni di età è concentrato qui e questo pone ancora gravi problemi legati all’assistenza sanitaria e all’educazione dell’infanzia. I Paesi in cui la fertilità cala ma la fascia anagrafica più consistente è quella in età lavorativa (25-64 anni) avranno negli anni a venire maggiori opportunità di crescita economica. Asia, America del Sud e Caraibi fanno parte di questa macro area.

La mortalità infantile è calata. L’Unicef segnala che nel 2019 questo indice era sceso ai livelli più bassi della storia: i decessi di bimbi nei primi 5 anni di vita erano stati 5,2 milioni contro i 12,5 milioni del 1990. Un crollo del 60%. La curva di crescita della popolazione sulla Terra tenderà ad appiattirsi da qui al 2100 proprio in seguito al calo della fertilità. Il risultato sarà che sempre più Paesi sperimenteranno un invecchiamento generale della popolazione, anche stavolta con un quadro assai sbilanciato: tra trent’anni gli over 65 in Europa saranno quasi il 26% degli abitanti nel 2050 ma appena il 4,6% nell’Africa meridionale.