Se ci sei, almeno di qualcosa

Vincenzo Calafiore

 

Se ci sei almeno dì qualcosa

 

 

Di

Vincenzo Calafiore

30Agosto 2022 Udine

“ …..  seduto su una sedia impagliata

all’unico tavolo davanti a un bicchiere di vino …

forse l’ultimo dei tanti.

E mi pare che ci sia lei, lì seduta di fronte ,

le chiedo se posso recitarle qualcosa …

“ Puoi recitarmi tutto quello che vuoi

anche le pagine più intime del diario

della tua vita … “

Le sorrisi e iniziai .”

Vincenzo Calafiore

 

 

Indipendentemente dalle mie considerazioni personali, voglio dirti che tutto quello che è successo tra noi, è una cosa buona e bella, e credo che gran parte di questo lo si debba a te.

Posso farti una domanda?

Secondo te la vita mi ha squinternato del tutto?

Adesso dimmi come la vedi tu, da una generazione come la tua, così indifferente e fredda a tutto quello che invece sconvolge ancora le nostre vite ….

Quando ebbi finito di recitare, mi accorsi che Lei teneva lo sguardo fisso su di me; la sua attenzione mi commosse. Potevo contare sulle dita di una mano le persone con cui avrei potuto condividere un momento così intenso, e che davvero mi sarebbero state a sentire.

A volte capita che in un rapporto d’amore le parole si consumino a forza di ripeterle, si svuotano lentamente di significato e non è il caso di usarle nuovamente. Il loro significato non dice più niente di quello che semanticamente dovrebbe dire ….. la coppia diventa una causa involontaria di perdita di linguaggio.

Lei se ne sta in silenzio continuando a tenere lo sguardo fisso su di me.

Un giorno, se ricordi, ti chiesi, se c’era spazio per me nel tuo futuro, mi rispondesti schiettamente: Non molto. Mi ha fatto pensare  che nessuno di noi viene da una qualche parte, né che ci interessa conoscere dove andiamo, cosa siamo, perché esistiamo. Credo sia questa la sintesi della vita.

I suoi occhi ebbero un bagliore, mi dissero altre cose, le distanze, le assenze, le lontananze da se, vanno vissute nella discrezione più intima, totale.

Così il mio dramma che ho sempre taciuto,sarebbe continuato così, in silenzio, le domande insondabili avrebbero continuato solamente mie, mie e di nessun altro.

Restammo a guardarci. Il suo sorriso incerto ….  Che strano, i miei sensi erano come sospesi.

Perché invece di parlare non gli ho buttato le braccia al collo? Il desiderio e la tenerezza che erano in me non riuscirono a prendere forma, soffocati sul nascere dall’estasi

Il tuo corpo è una tentazione troppo grande, irresistibile e l’abilità sta nel riuscire a percorrerlo mescolando insieme tenerezza e desiderio,dolcezza.

E’ questo l’amore dolcezza!

Chiusi gli occhi e mi tornò in mente un’immagine mattutina, che mi aveva accompagnato tutta una vita, il mio corpo abbandonato nel sonno, con la bellezza dei suoi lineamenti negli occhi, su un tavolo di una taverna davanti a un bicchiere di vino pieno a metà!