La scuola ha già archiviato Speranza: addio mascherine, banchi singoli e dad

Roberto Speranza

Presto Roberto Speranza sarà un antico ricordo. Prima ancora che gli italiani vadano alle urne cancellando sinistre e grillini (in base ai sondaggi il centrodestra a trazione Meloni è al 50%), la scuola dice addio alle politiche depressive di Speranza e soci. Nella settimana del 12 settembre si rientra a scuola e si torna alla normalità per studenti e insegnanti. Basta didattica a distanza, mascherine e banchi singoli. Le nuove disposizioni per il rientro in classe prevedono il ritorno alla vita. Il contagio da covid viene rebrucato come assenza giustificata al pari dell’influenza. Il Corriere della Sera anticipa che nelle aule ci saranno i doppi banchi. Le scuole non dovranno più adeguarsi alle misure del distanziamento e degli orari di ingresso e uscita scaglionati.

Al momento – in attesa che il nuovo Governo si insedi dopo le elezioni – rimane il referente Covid. Non ci saranno lezioni a distanza per positivi e contatti con positivi, che erano costretti a restare in isolamento in quarantena, seguendo le lezioni da casa secondo la Ddi. Tuttavia tutte le scuole devono essere preparate ad un’eventuale ondata di Covid con il ritorno delle mascherine e dei banchi distanziati. Circostanza che si può verificare nell’ipotesi remota che i sondaggi vengano ribaltati e Speranza e soci tornino al Governo spingendo verso un’emergenza inifinita!

Per i fragili o i ragazzi più a rischio rimane la mascherina Ffp2 con presenza a scuola. Da settembre decade anche l’odiosa distinzione dei professori. Tutti in cattedra senza obbligo di siero. Sul fronte aerazione, l’Iss e il Miur raccomandano di cambiare aria con frequenza mentre la dotazione di dispositivi di filtraggio dell’aria rimane una decisione delle singole scuole.

Con semplice raffreddore o un po’ di tosse si potrà restare a classe e viene consigliata (ma non è obbligatoria) la mascherina. Per rimanere a casa servirà febbre oltre i 37 gradi e mezzo o tampone positivo.