Il festival Facimu Rota è ritornato con un cuore giovane

Dopo cinque anni di attesa l’evento di musica, canti e balli di cultura popolare, nel giorno di San Lorenzo, ha attirato migliaia di visitatori che hanno animato le strette e suggestive vie del borgo di Motta Filocastro. Grazie al lavoro dell’associazione culturale “Il tocco” e dell’intera comunità, sono stati diversi e significativi le iniziative tra luglio ed agosto.

“Facimu Rota”, l’evento di musica, balli e canti popolari calabresi, è ritornato con un volto sempre più giovane, dopo cinque anni di attesa. Un appuntamento che gli amanti della tarantella e della musica popolare non potevano perdere per l’atmosfera e le emozioni suscitate.

E così dopo un lustro di decantazione,  nel giorno di San Lorenzo le vie del piccolo borgo sono ritornate ad essere illuminate ed animate dai tanti visitatori e dai vari artisti che hanno dato vita ad una esperienza di energia e di ebrezza corali, che hanno restituito salute fisica e spirituale alle relazioni umane e sociali, dopo un periodo di oppressione.

Ad apri

re le danze nel pomeriggio le “rote” degli instancabili suonatori dell’“Associazione Zampognari di Cardeto”, dei fratelli De Rito di Pernocari e di Daniele Inzillo e Domenico Barillaro di Sorianello. L’attenzione dei visitatori poi è stata attirata di alcuni laboratori originali, come quello sulla costruzione degli strumenti tradizionali da suono con materiali naturali e di riciclo rivolto ai ragazzi a partire dai sette anni di età.  A seguire il laboratorio sul suono dei campanacci da pascolo che ha dato la possibilità ai partecipanti di esibirsi nella piazza del paese con l’esecuzione dell’opera “All’erva radicchia”. Questa esperienza è stata ideata e curata da Andrea Bressi e Christian Ferlaino dell’associazione “Felici e Conflenti”, i quali hanno allestito anche la mostra “Da Natale a Pasqua”. I due artisti e ricercatori hanno dato vita anche ai canti di amore e di sdegno intonati per le viuzze del borgo, dove si potevano scorgere, tra le storiche case, i tamburelli di Andrea Anghelone e le lire calabresi di Francesco Siviglia.

La parte finale del festival è stata riservata all’esibizione del gruppo degli Skunchiuruti impreziosita dalla straordinaria partecipazione dei musicisti di Alessandria del Carretto, Paolo Napoli e Antonio Arvia, e dell’artista Domenico Corapi. Come sempre a fare da cornice gli stand della gastronomia locale.

Per poter raggiungere il borgo è stata messa a disposizione da parte del Comune di Limbadi una navetta e l’“Istituto per la famiglia Onlus” di Pizzo ha offerto il servizio di assistenza stradale.

L’evento del festival della musica popolare “Facimu Rota” ha coronato una estate ricca di appuntamenti di arte e di cultura per questo suggestivo borgo. Di grande interesse il convegno che si è svolto il 24 luglio “Motta Filocastro, storia e memorie di un paese di Calabria”, con al centro la storia della Calabria antica tra memoria locale e tradizione greca, ma anche della storia e degli uomini della piccola comunità tra Medioevo ed età moderna, dell’identità e cultura calabrese dagli albori del Risorgimento all’emigrazione in America.

Il 30 luglio invece è stata organizzata una passeggiata esperenziale denominata “Timpi Timpi”, attraverso le colline che circondano il borgo e alla scoperta delle grotte basiliane, accompagnata da momenti di degustazione gastronomica, suoni e balli.

Di scena anche l’arte con la mostra di pittura realizzata durante l’estemporanea “Arte in Borgo” rivolta ai bambini dai cinque ai dieci anni, svoltasi il 4 agosto.

In questa opera sociale e culturale di riscoperta e rinascita di un borgo protagonisti sono stati soprattutto i giovani. Un segno importante che incoraggia i residenti affinché per le prospettive future del luogo, immerso in un contesto storico e paesaggistico che affascina. Sostanziali sono stati anche il supporto e il lavoro svolto dal parroco Don Michele e dalle “Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato”. Un contributo importante è stato dato da parte dell’Amministrazione comunale di Limbadi, con il sopporto logistico e il patrocinio al festival.