Ambiente di lavoro: parametri e requisiti

La sicurezza e il benessere sul lavoro son sempre stati due temi molto delicati che ha interessato non soltanto l’opinione pubblica e i professionisti, ma anche e soprattutto coloro che si sono trovati a doverli

Il Decreto Legislativo 81/2008 è la fonte normativa di riferimento in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: questo testo di legge detta la disciplina fondamentale e le regole previste per ogni ambiente professionale, nonché le relative sanzioni in caso di inadempimento.

Vediamo dunque quali sono i requisiti fondamentali da rispettare nell’ambiente lavorativo.

Illuminazione ambiente di lavoro

L’illuminazione sul posto di lavoro deve essere ottimale sia dal punto di vista della quantità che della fonte. Per quanto riguarda il primo aspetto, l’unità di misura utilizzata è il lux e la quantità dipende dalla tipologia della mansione svolta.

La fonte di luce può essere naturale o artificiale, la cosa importante è mantenere un buon contrasto per evitare fastidiosi riflessi che possono creare problemi di vista.

Rumore

La normativa prevede che all’interno dell’ambiente di lavoro non ci deve essere un rumore tale da creare disturbo ai lavoratori. Per disturbo si intende una sensazione di fastidio che impedisce la normale attività lavorativa e la capacità cognitiva dei lavoratori, oltre a impedire la comunicazione verbale necessaria per poter svolgere le mansioni richieste.

Esiste una soglia massima di tollerabilità dei rumori, che si attesta attorno ai 55dB. Per evitare di superare tale soglia, in genere, tutte le apparecchiature rumorose vengono collocante in un altro locale adiacente ma separato.

Qualità dell’aria

Molte sono le cause che possono peggiorare la qualità dell’aria, mettendo così a rischio la salute dei lavoratori. Anzitutto le persone stesse che respirano in un ambiente chiuso possono essere vettori di agenti infettivi, ma gli apparecchi elettronici che possono emanare piccole quantità di radiazioni.

Il metodo più immediato per risolvere questo problema è un costante ricambio d’aria, aprendo le finestre almeno ogni ora. La legge prescrive inoltre l’istallazione di impianti di ventilazione che consentano di rinfrescare costantemente l’aria che viene respirata.

Microclima ambiente di lavoro

Un buon microclima è fondamentale per la salute dei lavoratori: eccessiva secchezza dell’aria o, al contrario, eccessiva umidità, possono infatti favorire la comparsa di disturbi e patologie che possono costringere i lavoratori a rimanere a casa.

Per questo è importante mantenere un buon livello di umidità e una temperatura che sia ottimale, grazie sia agli impianti di condizionamento e ventilazione, che devono essere costantemente controllati, sia grazie a semplici accortezze riguardo l’utilizzo di porte e finestre. È importante anche controllare l’emissione di calore da parte dei macchinari, anch’essi in grado di influenzare il microclima.

Raffrescatori evaporativi: aria fresca e salubre

Per avere una qualità dell’aria e un microclima ideale i raffrescatori evaporativi sono perfetti; si tratta di apparecchi che sfruttano l’evaporazione dell’acqua, emettendo così una quantità di aria sempre fresca e salubre: l’aria prodotta, infatti, viene prelevata sempre dall’esterno – e non messa in ricircolo come i classici condizionatori – e questo la rende pulita e pronta per essere respirata, senza rischi per la salute dei lavoratori.

Inoltre, la temperatura dell’aria interna viene rapportata a quella esterna, evitando così pericolosi sbalzi di temperatura. I costi sono limitati, sia per quanto riguarda l’energia elettrica spesa sia per la manutenzione, grazie a un sistema che si autoregola e che sfrutta solamente l’acqua e l’energia. Da non sottovalutare, infine, anche che l’impatto ambientale dei Raffrescatori Evaporativi è minimo rispetto ad altre apparecchiature.