Conosciamo meglio la storia di Siracusa

Siracusa Foto di Giuseppe Parisi da Pixabay

Siracusa, originariamente fondata dai Corinzi nel 734 a.C., crebbe fino a diventare una delle città più ricche e potenti dell’isola, così come dell’intera civiltà greca. Infatti, venne descritta da Cicerone come “la più grande città greca e la più bella di tutte”.

Siracusa è stata la capitale greca della Sicilia (spesso in contrasto con Agrigento e Selinunte, i due siti che conservano ancora i resti più archeologici d’Europa), in concorrenza con Atene per molti primati, come testimoniano il suo auditorium e l’antico lascito che giacciono in una splendida paesaggi mozzafiato esaltati dalla luce e dalla bellezza della sua costa. Fu un periodo di espansione e prosperità, quando furono fondate nuove colonie e fertili insediamenti agricoli.

Qui nacque Archimede, una delle figure più creative della storia, visitata più volte dal filosofo Platone. Numerosi conflitti tra Greci e Cartaginesi, nonché lotte interne tra coloni e ceti inferiori, indebolirono il suo predominio, ma quando i Romani conquistarono la città, riguadagnò la posizione di uno dei centri siciliani più influenti e conobbe un breve ma significativo periodo di prosperità, dovuto principalmente al commercio attraverso il suo porto. Ha gradualmente perso il suo predominio dopo la conquista araba.

Un’altra grande stagione dell’arte siciliana si svolge nella regione sud-orientale dell’isola, che è anche la capitale del barocco della Sicilia. Come Ragusa, anche Siracusa fu devastata dal terremoto del 1693. Questo evento, insieme al precedente terremoto del 1542 e alla peste del 1729, ha plasmato in modo significativo questa zona e ha lasciato evidenti testimonianze che possiamo vedere ancora oggi.

Vediamo alcune cose che si possono fare in questo posto ricco di una storia affascinante.

Passeggiare intorno ad Ortigia

Una passeggiata di giorno, o una passeggiata serale, intorno al perimetro di Ortigia rivela molte strutture e storie degne di nota. Inizia dal Parco Letterario Elio Vittorini sul lato orientale e prosegui in senso orario. Mentre le onde si infrangono contro le rocce sotto la diga, passerai punti panoramici merlati e la facciata cesellata della Chiesa dello Spirito Santo del XVII secolo prima di arrivare ai giardini di palme del Castello Maniace del XIII secolo. Prosegui lungo il lato occidentale fino alla Fontana Aretusa, dove si dice che la dea Artemide abbia trasformato una ninfa in una sorgente naturale, e poi verso un altro rifugio liquido, Fratelli Burgio al Porto, un bar all’aperto sul mare, dove ti potrai godere un drink mentre giochi a bingo sul proprio telefono.

Scoprire l’isola Ortigia

Il paesaggio urbano di Ortigia è stato sapientemente ristrutturato, risultando un’isola caratteristica e vivace, molto amata dai turisti che hanno visitato i luoghi così come i negozi di abbigliamento e merci multiple e il noto mercato alimentare, una struttura colorata di bancarelle dove è possibile degustare molte delle prelibatezze che la Sicilia ha da offrire, dal pesce e formaggi alla frutta e verdura.

Una passeggiata per le vie di Ortigia, collegate al resto della città da tre ponti, svela le meraviglie di edifici barocchi e medievali, alcuni notevolissimi ma altri ancora in stato di ritiro e dove la natura ha voluto rivendicare i propri diritti.

Una passeggiata dal lungomare di ponente a sud dell’isola conduce ad una delle più belle attrazioni di Siracusa: la Fontana di Aretusa. È una sorgente d’acqua dolce che risale al primo stabilimento greco. Secondo la mitologia, la ninfa Aretusa si trasformò in una sorgente dopo aver rifiutato le avances del dio Alfeo. Il mito è raffigurato nella scultura accanto alla fontana. Nella conca si possono vedere pesci, anatre e piante di papiro che crescono solo qui e a Fiumefreddo vicino a Catania in Europa. La fama della Fontana Aretusa è stata tramandata attraverso le opere di vari artisti e romantici.

Visitare siti archeologici

Il celebre drammaturgo ateniese Eschilo visitò l’antico teatro greco di Siracusa per mettere in scena “Donne dell’Etna” negli anni prolifici prima di essere ucciso da una tartaruga lasciata cadere da un’aquila. Lo spettacolo, che vi fu rappresentato nel 475 a.C., è andato per lo più perduto nel tempo, ma gran parte del teatro semicircolare in pietra rimane straordinariamente intatto ed è ancora oggi utilizzato per le rappresentazioni. Le scogliere erose e le forme geologiche ultraterrene dove Greci, Romani e altri estraevano la pietra sono anche le principali attrazioni del Parco Archeologico della Neapolis. L’Orecchio di Dioniso, un’imponente caverna frastagliata a misura di cattedrale che amplifica anche i più piccoli rumori in echi inquietanti, è particolarmente sbalorditivo.

Il viaggio storico si conclude al Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi. In forma ceramica o scultorea, si possono trovare tutte le divinità, gli eroi e le creature greco-romane preferite. Su ceramiche smaltate di nero, Ercole guida carri e combatte i leoni. Un allegro satiro galleggia su un otre gonfio. Altrettanto imponenti sono i reperti paleocristiani, in particolare il Sarcofago di Adelphia, rinvenuto nelle vicine catacombe di S. Giovanni. Il capolavoro funerario, che risale al IV secolo, è cesellato con 13 scene bibliche in rilievi tridimensionali, tra cui la tentazione di Adamo ed Eva e le nozze di Cana.