L’atteso ritorno di Dewey Dell al Teatro Astra di Vicenza per Terrestri

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Essere figli. Ecco la condizione umana che ci accomuna tutti. Una condizione data, che, all’inizio, esula dal nostro controllo. Una riflessione profonda che ispira Hamlet di Dewey Dell, in scena sabato 19 febbraio 2022 alle 21 al Teatro Astra, il luogo delle diverse declinazioni del contemporaneo a Vicenza. “Dall’impossibilità del figlio Amleto ad agire si sviluppa l’idea di questo spettacolo, che vorrebbe tradurre in immagini il difficile processo di individuazione di una persona”: il personaggio di Shakespeare sembra “incastrato in un comando di vendetta che il proprio padre gli ha imposto, ma che lui non riesce a portare a termine fino all’ultima scena della tragedia, quando ormai è troppo tardi”.

Con una musica elettronica d’effetto e ipnotica, la compagnia di danza e performing arts fondata nel 2006 da Teodora, Agata e Demetrio Castellucci insieme ad Eugenio Resta, mette in scena un’ispirazione al classico shakespeariano fortemente visiva, all’insegna della danza e di un impatto potente, in coproduzione con Tanzfabrik Berlin (col sostegno di Regierender Bürgermeister von Berlin – Senatskanzlei – Kulturelle Angelegenheiten) e Triennale Milano Teatro.

Nell’ambito di Terrestri, il progetto curato dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto, un cast internazionale, con l’ideazione e la regia di Teodora Castellucci, interpreta una condizione esistenziale umana che ci porta ad imparare a vivere procedendo per modelli imitativi, proprio come gli animali: “i figli degli esseri umani però, a un certo punto della loro vita, devono liberarsi da ciò che gli altri, esplicitamente o segretamente, avevano in piano per loro”, spiega la compagnia. “La ricerca coreografica di questo lavoro si avvicina molto al concetto di corporeità che accomuna i riti di possessione di tutto il mondo, senza avere l’intenzione di replicare o peggio di imitare nessuna di queste pratiche cultuali. La condizione corporea che si riscontra nelle trance di possessione – in particolare in quelle che prevedono una lacerante separazione tra persona e alterità, piuttosto che un’unione mistica con la divinità – è infatti molto simile a quella mentale di Amleto”.

Dopo Berlino, Amsterdam e Milano, con in previsione una tappa a Mosca a giugno, arriva a Vicenza il collettivo composto dai figli d’arte di Romeo Castellucci e Chiara Guidi, fondatori della celebre Raffaello Sanzio Socìetas: “Dewey Dell è una compagnia che si pone il movimento come ambito di ricerca ma che ama sperimentare tra diverse forme di arte”, spiega la produttrice Agata Castellucci (Save the Date – Rai 5). “Sono le immagini a guidarci – prosegue Teodora Castellucci – e ancora una volta in questo lavoro sono state le immagini a essere le prime a solcare il percorso da seguire”. “Non ci prefissiamo un metodo – conclude Demetrio Castellucci – non ci ricordiamo spesso da cosa è nato cosa, se è nato prima un ritmo che poi ha generato un movimento che poi a sua volta può aver generato una melodia, che poi può aver generato un testo. Quindi è molto confuso e volutamente caotico, perché non ci può essere controllo su questo tipo di elementi”.

L’evento coinvolgerà nuovamente anche gli spettatori curiosi di Astraclub, che di volta in volta si ritrovano ad approfondire in un percorso guidato i temi proposti dagli spettacoli in programma, in un nuovo confronto ricco di spunti, per mantenere vivo il rapporto con il pubblico, in un dialogo costante, obiettivo da sempre al centro delle proposte di La Piccionaia.

I biglietti sono in vendita al costo di 15 euro per l’intero, 12 euro per il ridotto e 10 euro per i gruppi con minimo dieci persone.

È possibile contribuire a dare vita al teatro con progetti e attività rivolti alla comunità acquistando un “biglietto sostenitori” (al costo di 25 euro) con il quale ricevere la stampa d’artista “I wish I could kiss”, numerata e in edizione limitata, autografata da Stefano Questorio, immagine su polaroid simbolo della rassegna.

Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, [email protected], www.teatroastra.it.

A disposizione del pubblico il parcheggio del Circolo Tennis Palladio 98. Il parcheggio ha capienza limitata: si consiglia di arrivare in anticipo. Per altri parcheggi limitrofi, consultare il sito http://www.aimmobilita.it/it/mobilita/auto.

Per accedere al teatro è obbligatorio, per i maggiori di 12 anni, esibire il Super Green Pass. A partire dai 6 anni è obbligatorio indossare una mascherina di protezione FFP2, durante tutta la permanenza all’interno dello spazio del teatro.