Cheese: alla scoperta di una delle varietà di cannabis più famose

cannabis

Il mondo della cannabis, come ben si sa, è estremamente variegato. Quando lo si esplora, infatti, è possibile scoprire diverse genetiche e varietà. Una delle più famose è la Cheese. Popolarissima in tutto il mondo, è adatta anche ai principianti – chi vuole, infatti, può comprare semi autofiorenti di questa genetica – ha peculiarità davvero interessanti. Quali sono? Scopriamole assieme nelle prossime righe.

Cannabis Cheese: cosa sapere sul gusto e i sentori olfattivi

Quando si parla della varietà di cannabis Cheese e ci si focalizza in particolare sul suo sapore, è il caso di ricordare il piacevole effetto speziato. Un altro aspetto da chiamare in causa riguarda la varietà quantitativa di terpeni. Entrando nel vivo del loro mix, è il caso di ricordare che permettono di apprezzare sentori dolci, fruttati e, nel contempo, anche leggermente rancidi. Questo connubio sensoriale rende la varietà Cheese tra le più apprezzate dagli intenditori. Anche in virtù della consistente produzione di THC da parte dei tricomi, questa genetica di cannabis non è sempre consigliata a chi è alle primissime armi con l’approccio al mondo della pianta sopra citata.

Un viaggio nella storia

Quando è iniziata la storia di questa celebre varietà di cannabis? Il percorso della Cheese ha cominciato a muovere i suoi passi negli anni ‘80. Ancora oggi, a 40 anni da allora, l’origine di questa genetica di cannabis è ancora avvolta nel mistero. Sono diverse le teorie che vengono chiamate in causa. Una delle più popolari vede in primo piano l’iconica figura di Sam the Skunkman, considerato uno dei breeder più famosi al mondo. Il suo nome è legato in particolare alla varietà Skunk. Una volta esportata nel Regno Unito, sarebbe finita al centro di un interessante aneddoto. Secondo la vox populi che gira tra gli appassionati e i professionisti del mondo della cannabis, un coltivatore britannico, dopo aver notato l’odore di formaggio che sprigionavano i suoi semi, avrebbe deciso di clonarla. Così, a quanto pare, sarebbe nata la Cheese, una varietà di cannabis il cui nome dice tutto sulle sue caratteristiche.

Consigli per la coltivazione

Proseguendo con l’elenco delle caratteristiche della Cheese, non si può non chiamare in causa tutto quello che riguarda la coltivazione. Una cosa molto importante da sottolineare al proposito riguarda il fatto che, se si decide di coltivare indoor, bisogna mettersi nell’ottica di un odore a dir poco pungente.

Come già accennato, in virtù della possibilità di acquistare la versione autofiorente dei semi, è possibile approcciarsi alla coltivazione della Cheese anche se si è alle prime armi (i semi autofiorenti, infatti, non sono fotoperiodici e permettono di apprezzare il raccolto in tempi brevi).

Tra i consigli pratici da prendere in considerazione nel momento in cui si decide di coltivarla rientra l’approccio idroponico. Sono diversi gli esperti che ritengono che questa metodologia rappresenti un’ottima strada da valutare se si ha intenzione di apprezzare il meglio dal punto di vista della fioritura.

Una parentesi importante deve essere dedicata all’altezza. Nel momento in cui si punta a coltivare la cannabis Cheese in un contesto indoor, bisogna mettersi nell’ottica di un risultato contraddistinto da un’altezza media. Diverso è il caso dell’outdoor. In questo frangente, soprattutto se si ricorre a un vaso di grandi dimensioni, si può avere a che fare con un’altezza notevole che, da parte di diversi esperti, è spesso paragonata a quella di un albero.

Tutto sulle sottovarietà

Per dovere di completezza, è il caso di ricordare l’esistenza di diverse sottovarietà. Tra queste spicca la Royal Cheese, frutto del mix tra la Skunk più classica e alcune varietà di origine afghana. Da non dimenticare è anche la Royal CheeseAutomatic, sottovarietà di cannabis nota per il fatto di produrre cime contraddistinte da un alto numero di tricomi.