Prezzi alle stelle: sarà un Natale magro per gli italiani che avevano creduto al Governo dei migliori

Mario Draghi

I prezzi schizzano alle stelle e gli italiani vanno ancora più. I timidi segnali di ripresa vengono spenti dall’aumento delle materie prime che si traduce in una maxi stangata sulle bollette energetiche e sui prezzi dell’alimentare ad iniziare dall’aumento del costo del pane! Il tutto mentre non smette di fermarsi l’ondata di rialzi dei carburanti. Anche in occasione del Ponte di Ognissanti si è registrata “una raffica di incrementi dei listini con la benzina che supera in numerosissimi distributori della penisola la soglia psicologica dei 2 euro al litro“. È la denuncia del Codacons. “Il rischio concreto è che l’ondata di rincari e i maggiori costi determinati dal caro-benzina porteranno ad una riduzione della spesa delle famiglie durante le prossime festività natalizie, con effetti devastanti per l’economia nazionale che proprio ora si sta riprendendo dopo la crisi causata dal coronavirus”.

“Da nord a sud Italia si sono registrati nelle ultime ore ulteriori rincari dei listini alla pompa – afferma il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi – con la benzina che oramai in modalità servito viaggia già oltre i 2 euro al litro. Aumenti che hanno aggravato la spesa degli italiani che si sono spostati in auto in occasione del Ponte dell’1 novembre e che portano un pieno di verde o di gasolio a costare oggi circa 20 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2020″. L’associazione dei consumatori fa i conti in tasca agli italiani. “A causa del caro-benzina una famiglia media spende oggi circa 430 euro in più su base annua solo per i maggiori costi di rifornimento, conto purtroppo destinato a salire nelle prossime settimane a causa dell’escalation dei listini alla pompa”, prosegue Rienzi, secondo il quale “gli effetti di tale situazione rischiano di essere devastanti per le tasche dei cittadini e avranno ripercussioni negative sul potere d’acquisto dei consumatori e sui consumi di Natale“.

Ma cosa fa il Governo dei migliori, il Governo della lotta al covid che ha esasperato gli animi? Sta a guardare” Il gettito è aumentato a favore dello Stato che applica sulla base imponibile dei carburanti l’Iva al 22%. Per questo motivo la Cgia ha chiesto al Governo di restituire agli italiani, in particolar modo agli autotrasportatori e a chi utilizza quotidianamente un autoveicolo per ragioni di lavoro (taxisti, autonoleggiatori, agenti di commercio), questo “tesoretto” da 1 miliardo, aumentando, ad esempio, il credito di imposta sui carburanti previsto ogni anno a queste categorie in sede di dichiarazione dei redditi.