A Capodanno addio a pass, colori e restrizioni? Draghi sterza verso il fine emergenza

Il premier Draghi non può fare altro che sterzare verso il fine emergenza. Anche in Italia, al momento, non ci sono più le ragioni per assecondare grillini e comunisti. Lo stato di emergenza non c’è più da tempo. E nonostante il catastrofismo dei sinistri il BelPaese sta uscendo dall’incubo covid che ha arricchito i faccendieri sinistroidi (vedi inchieste della magistratura). Con il 90% dei vaccinati e i numeri dell’epidemia sotto controllo, nonostante centinaia di migliaia di tamponi voluti dai giallorossi, l’incubo emergenza iniziato a gennaio 2020, è ad un passo dalla fine.

Al 31 dicembre 2021 scade lo stato di emergenza. Ormai non ci sono più le condizioni di legge per prorogare questo regime speciale. Durata massima 24 mesi. Altrimenti davvero si scadrebbe nella “dittatura”. È evidente che il sistema sinistro dei colori non ha alcuna ragione per essere mantenuto. È stato inventato da Speranza e soci il 6 novembre 2020. Da fine giugno, ad eccezione della Sicilia (zona gialla per quasi un mese da fine agosto), tutta l’Italia è in bianco.

Addio quindi con Capodanno a stato d’emergenza, colorazioni vari e si suppone anche alle mascherine…Draghi potrebbe assecondare i sinistri mantenendo il green pass per qualche settimana ad inizio anno. Ma senza stato d’emergenza sarebbe davvero difficile immaginare che il Parlamento continui in questa direzione. Si ventila l’ipotesi di un passaporto verde attivo fino alla scadenza della maggioranza dei pass (aprile-maggio) al massimo circoscritto a luoghi particolarmente affollati. Sempre che si trovi un accordo.

Si va anche verso lo smantellamento della struttura commissariale retta dal generale Francesco Paolo Figliuolo. E dopo l’elezione del Capo dello Stato l’auspicio è che si vada a votare per dare all’Italia una maggioranza coerente.