Amor

Amor

Di Vincenzo Calafiore

10 Settembre 2021 Udine

 “Amor che nella mente mi ragiona cominciò egli a dir si dolcemente che la dolcezza ancor dentro mi suona.”   Dante Alighieri   

So bene di trattare argomenti che poco incontrano la disponibilità altrui, leggere e pensare non va bene sempre, ma non va bene ne leggere ne pensare. Comunque  parto da Canova !

Da una delle sue rappresentazioni più commoventi e celebri “ Amore e Psyché “ la statua che li immortala nel momento del bacio, l’attimo prima del bacio.

Non è un bacio, come un altro o come accade, che sta per unire due persone che si amano; in realtà Psyché è stata punita per aver disobbedito agli dei con un sonno simile alla morte, Eros tornando da lei compie il miracolo di risvegliarla con quel bacio, riportarla in vita!

Ora la domanda è: Perché ci si commuove davanti a questo capolavoro?

Forse perché c’è in noi una parte in grado di intuire il profondo senso di quel bacio?

E il bacio non sarà il risvegliarsi da uno stato di morte in cui siamo?
Il bacio dunque non è un gesto, banale se vogliamo, è invece il clou dell’amore. L’amore non è oggettività o sessualità è fantasia, una fantastica realtà che ci avvicina gradualmente e in questo è o sarebbe un grave errore baciare la patner, o il patner … troppo presto.

Quel “ bacio “ bisogna prepararlo, con cura, con attenzione, perché nel bacio vive la poesia, il bacio è poesia, col baciare o nel bacio si sfiora l’infinito col rischio di perdersi.

Quindi avere cura di non considerare mai come una “ premessa “ o peggio ancora come un

“ preliminare” esso sostanzialmente un orgasmo lirico, è l’orgasmo dell’anima!

Il  – bacio – è la carezza, l’esaltazione dell’amore, il guardarsi per conoscersi e amarsi, il moto della lentezza!

Qual è il senso profondo del bacio? Psyché è la parola greca che più si avvicina alla nostra

“ anima “ – anemos – in greco, da qui deriva; questa vicinanza è dettata dall’etimologia, anemos … “ vento “. Quindi psiche è un termine onomatopeico connesso all’idea del soffio, come il verbo “ psyo” che significa appunto soffiare- spirare. Abbiamo dunque lo stesso significato in greco come in latino con un qualcosa di volatile e incomprensibile: un qualcosa di nobile, E’ Anima!

Questo spiega perché “ Psyché “ è rappresentata come in una statua agli Uffizi, esatta copia romana di originale ellenistico.

Non bisogna scordare che il Volo di Anima/ Psyché è un volo passivo se viene a mancare la forza dirompente come quella di Amore/ Eros; lo ricorda a noi Platone nel Fedro: «Gli uomini lo chiamano Amore che vola,/ Alato gli dei, perché fa crescere l’ali » attribuendo questi versi all’antica sapienza degli – Omeridi – ma psyché in greco ha anche un altro significato, “ “farfalla” a questo si deve anche la foggia delle ali nella copia degli Uffizi ( Firenze ).  Il Canova rappresenta con la statua l’irrappresentabile, l’ineffabile momento che prepara la magia di un – bacio – uno di quelli che cambia la vita di chi ama o sa amare.

I Greci erano convinti che l’anima di chi si innamora potesse uscire dal corpo e volare, librarsi nell’aria attraverso la luce degli occhi, ma anche attraverso la bocca; il bacio diveniva quindi il luogo dell’unione “ psichica” degli amanti!

L’estasi, etimologicamente, non è che l’incredibile processo di “uscire da se stessi”  e amarsi con l’anima, come anima innamorata, per questo con le ali dell’Amore si alza in volo abbracciata dal vento trascinante di Eros!