La mascherina anche per i vaccinati: le restrizioni dureranno a lungo

Tutti, inclusi i vaccinati, dovranno continuare a indossare le mascherine ancora a lungo, così come rispettare le norme sul distanziamento sociale e le altre restrizioni. Al momento non è certo che i vaccini anti Covid siano in grado di proteggere dalle infezioni asintomatiche e per quanto tempo. Nel caso specifico della preparazione BNT162b2 è certo che l’efficacia del 95% (certificata anche dalla FDA americana) fa riferimento alle infezioni sintomatiche. Su 100 persone, 95 non svilupperanno sintomi della coronavirus. Ci vorrà ancora del tempo per proteggere tutta la popolazione e maggiori sono le probabilità che possa sviluppare mutazioni potenzialmente in grado di neutralizzare gli effetti del vaccino.

“Molte persone pensano che una volta vaccinate non dovranno più indossare le mascherine”, ha dichiarato al New York Times il professor Michal Tal, immunologo presso la prestigiosa Stanford University. “Sarà davvero fondamentale per loro sapere se dovranno continuare a indossare le mascherine, perché potrebbero ancora essere contagiose” ha aggiunto lo studioso. La ragione per cui si pensa che i vaccini anti COVID non proteggano dalle infezioni asintomatiche, o almeno da una parte di esse, risiede nel fatto che la via di accesso principale del virus è il naso. Quando si viene infettati in modo naturale, nella maggior parte dei casi il virus penetra nel naso e inizia a replicarsi sulla mucosa nasale, dalla quale poi può diffondersi verso i polmoni e altri organi. È proprio sulla mucosa nasale che si concentra la prima linea di anticorpi sviluppata dal sistema immunitario in grado di proteggere da una ulteriore esposizione.

I vaccini vengono somministrati per via endovenosa, pertanto gli anticorpi circolano nel sangue e non sono subito concentrati nel naso, come invece si otterrebbe attraverso un vaccino nasale. Va dunque capito quanto tempo impiegano gli anticorpi circolanti a mobilitarsi verso il naso e quanto tempo il patogeno impiega a replicarsi, prima di potere dar vita all’infezione o essere annientato dalle cellule immunitarie. “È una gara: dipende se il virus può replicarsi più velocemente, o se il sistema immunitario può controllarlo più velocemente”, ha dichiarato al New York Times la professoressa Marion Pepper, immunologa dell’Università di Washington a Seattle.

“Prevenire le malattie gravi è più facile, prevenire le malattie lievi è più difficile e prevenire tutte le infezioni è ancora più difficile”, ha affermato il professor Deepta Bhattacharya, immunologo dell’Università dell’Arizona. “Se il vaccino è efficace al 95% nel prevenire le malattie sintomatiche, sarà sicuramente meno efficace nel prevenire tutte le infezioni”, ha aggiunto l’esperto. In attesa di conoscere bene tutti questi dati, tutti i vaccinati dovranno comportarsi esattamente come chi è ancora a rischio di contrarre l’infezione.