Stellantis potrebbe essere il futuro dell’Italia da leader delle batterie

Tutta Italia è in fibrillazione per mettere in campo le strategie più efficienti, al fine di cogliere al meglio ciò che avrà da offrire il rimbalzo economico che ci si aspetta da questa nuova fase post pandemica. Questo passo anche dalla diffusione di una sana educazione al fare impresa fra i più giovani, come nel caso dei ragazzi toscani che hanno raccontato le loro simulazioni di impresa cooperativa.

Un’altra partita importante per una nuova futura leadership dell’Italia si sta giocando nel settore strategico delle batterie, in particolare per quelle destinate ad alimentare i veicoli elettrici. Infatti, la multinazionale Stellantis, Nata dalla fusione tra i gruppi PSA e Fiat Chrysler Automobiles e che controlla 14 marchi automobilistici (Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall), potrebbe installare nel nostro Paese uno dei pochi grandi stabilimenti europei di produzione delle batterie.

Secondo i media ci sarebbero già stati colloqui iniziali con le autorità sui prerequisiti e su possibili sostegni pubblici, ma finora non ci sono conferme ufficiali di approfondite trattative in merito. Approfondimenti necessari anche per capire gli eventuali riflessi che si avrebbero sul già esistente “Battery Hub” per gli accumulatori della Fiat Nuova 500, delle varianti ibride delle Maserati Levante e Ghibli e delle versioni alla spina delle prossime GranTurismo e GranCabrio, che inizieranno a essere assemblate a partire dalla metà del 2022 nello storico stabilimento di Torino Mirafiori.

Per la Reuters c’è già stato almeno un incontro virtuale tra l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares, il presidente John Elkann e il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Ad aprile, Stellantis aveva fornito un aggiornamento sulle fabbriche di batterie già previste nel nord della Francia e presso il sito Opel di Kaiserslautern. “Ma il Governo tedesco ha già deliberato anche altri interventi – precisano da fitforMONEY – come a favore di Tesla, che potrebbe ricevere un miliardo di euro e dallo Stato del Brandeburgo per investire nel sito della Gigafactory 4 dell’azienda, e la BMW. Gli incentivi potrebbero essere estesi a Stellantis (Fiat Chrysler) Rimac e Valmet, con un ritorno di investimenti privati almeno triplo”.

Il tutto rispecchia le decisioni che sta anche l’Unione Europea a livello centrale, con le sue istituzioni che all’inizio di quest’anno hanno deliberato favorevolmente per l’approvazione del programma di investimenti di quasi 3 miliardi di euro a favore della transizione all’elettrico nella vita. Il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, ha affermato che il progetto aiuterà “a rivoluzionare il mercato delle batterie”.  Manovre propedeutiche per realizzare l’obiettivo UE di ridurre le emissioni di gas serra dei trasporti nell’ambito del Green Deal europeo: un’ambiziosa revisione economica volta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Ulteriori e più precise notizie dovrebbero arrivare in occasione dell’Electrification Day, che la Stellantis ha confermato per il prossimo 8 luglio, durante il quale dovrebbe essere fatta chiarezza sui passi successivi dell’azienda per arrivare alla produzione di 250 GWh all’anno.