Draghi come Conte? Prevale la linea Speranza: la rabbia di chi fa impresa

Roberto Speranza

Mario Draghi come Giuseppe Conte? Se possibile anche peggio. La pensa così chi fa impresa e chi confidava in un parziale ritorno alla normalità. Nonostante i numeri del covid facciano meno paura, prevale la linea Speranza: italiani chiusi in casa almeno fino al 21 giugno. I grillo dem, veri azionisti del Governo Draghi, hanno “concesso” ai sudditi italiani un’ora in più d’aria. Si potrà tornare a casa entro le 23 pena multe salatissime. Dal 7 giugno rientro alle 24 e poi, Speranza permettendo, abolizione del coprifuoco dal 21 giugno. Le misure scontentano la Lega e tutto il centrodestra e sopratutto chi fa impresa.

Dal 1 giugno sarà “permesso” anche al chiuso il consumo al tavolo sia a pranzo sia a cena. “La politica ha deciso di far morire il 46% degli esercizi di somministrazione senza tavoli all’aperto, non facendoli lavorare fino al primo giugno” attacca Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia. “Il comparto dell’ospitalità a tavola è rimasto schiacciato tra la presa di posizione ideologica del ministro del terrore Speranza e chi voleva aprire da subito. Ha vinto il chiusurista Speranza, anche questa volta”.

Via libera dal 22 maggio agli esercizi commerciali in mercati e centri commerciali, gallerie e parchi commerciali. Le piscine all’aperto hanno riaperto già dal 15 maggio ma per quelle al chiuso, così come per i centri benessere, bisognerà attendere il primo luglio. Il presidente della Fin e della Len Paolo Barelli accusa: “Io sto in piscina, al chiuso, a Budapest. Allora devo scappare? È una cosa incredibile, una persecuzione incomprensibile e allucinante. Non c’è ragione. È come dire che le piscine, ben gestite, sotto la cura di professionisti, con le distanze, le sanificazioni e i protocolli sono più pericolose dei mezzi pubblici, delle scuole, delle discoteche e dei ristoranti al coperto. C’è qualche problema”.

Piccolo contentino per le palestre (a stagione finita). Potranno tornare a far allenare i propri iscritti da lunedì prossimo 24 maggio. La presenza di pubblico è autorizzata per tutti gli eventi e competizioni sportive dal 1 giugno all’aperto e dal 1 luglio al chiuso nei limiti già fissati (capienza non superiore al 25% di quella massima e comunque non superiore a 1000 persone all’aperto e 500 al chiuso), e non più limitatamente alle competizioni di interesse nazionale. La finale di Coppa Italia di calcio a Reggio Emilia si svolgerà con il pubblico e chi ha il biglietto avrà una deroga al coprifuoco alle 23.

Riparte la montagna (ma in estate!). Riaprono dal 22 maggio gli impianti di risalita, alle condizioni indicate dalle linee guida. Rabbia delle sale gioco. Per la riapertura bisognerà aspettare il 1 luglio, così come per le sale scommesse, sale bingo e casinò, mentre per i parchi tematici e di divertimento la riapertura è stata anticipata al 15 giugno.”Questa è l’ennesima prova che esiste un pregiudizio sull’industria del gioco legale” attacca l’agenzia Agimeg. “È l’ultimo a riaprire nonostante i nostri protocolli di sicurezza siano tra i più efficaci. Le aziende del gioco non hanno ricevuto ristori, se non in minima parte, e tenerle chiuse per ulteriori 45 giorni, nonostante l’Italia stia aprendo ogni tipologia di attività, non ha alcuna giustificazione se non di natura ideologica”. “Far riaprire le agenzie di scommesse a campionati europei quasi terminati è come aprire le spiagge a novembre”.

Riprendono dal 1 luglio le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Discoteche al lastrico. Nessuna Speranza per loro. Sospese le attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso. “Siamo rimasti ancora invisibili, sono ormai 15 mesi che il Governo si è completamente dimenticato di noi, dalle attenzioni del Governo sono escluse solo le attività dei locali e dell’intrattenimento” denuncia Maurizio Pasca, presidente Silb/Fipe, l’associazione italiana di imprese di intrattenimento di ballo e spettacolo. Pasca annuncia che questa settimana verrà sottoposto un protocollo ad hoc al Cts. “Mi auguro che sia data la giusta attenzione e che siano portati avanti i due test in Puglia e a Milano, altrimenti un intero settore è a rischio fallimento”.

Le feste, incluse quelle dopo cerimonie civili e religiose, ripartiranno dal 15 giugno, anche al chiuso. Agli ospiti sarà richiesto il pass e il Cts avvierà approfondimenti sul numero massimo degli invitati. Riprendono anche i corsi di formazione pubblici e privati: torneranno in presenza dal primo luglio.