Sono passate due settimane dalla ressa in centro per lo scudetto dell’Inter ma nessun aumento dei contagi

Sono trascorse 2 settimane dal 2 maggio quando 30 mila tifosi dell’Inter si sono riversati in piazza Duomo per la festa scudetto. Ma non si registra alcun aumento dei contagi da covid. Il Corriere della Sera ha intervistato Cesare Cislaghi, ex docente della Statale ed ex presidente dell’Associazione italiana di epidemiologi. “Negli ultimi giorni vediamo la stessa tendenza nell’andamento dei nuovi positivi, un trend di lenta ma continua decrescita. Di certo non s’è vista alcuna inversione, e questo è un bene”.

Considerando la festa scudetto come un improvvisato “esperimento scientifico” lo scienziato osserva che “il legame tra l’andamento dei contagi e il raduno in Duomo non s’è visto e sicuramente non c’è un’evidenza. Bisogna aspettare ancora una settimana per esser certi che da quell’occasione non si sia innescata alcuna catena di contagio, ma possiamo dire che i giusti timori avuti quel giorno per fortuna non si sono concretizzati”.

Quanto si sta osservando è “l’importanza di evitare il più possibile le riunioni in luoghi chiusi e di aumentare l’aereazione. Si tratta di un aspetto difficile da analizzare, perché a livello di laboratorio si intravede la presenza, ma non si riesce a dimostrarne la capacità di contagio e il livello di rischio, pur se dei lavori scientifici esistono, tra cui uno pubblicato di recente sulla rivista Nature. Stando a queste evidenze, come politica di cautela, si giustifica la distinzione tra ristoranti e piscine all’aperto o al chiuso”.

Se gli interisti invece che in piazza si fossero radunati in un palazzetto dello sport? Lo chiede il quotidiano a Cislaghi. “Difficile dire cosa sarebbe accaduto. La concentrazione nell’aria però ha di certo un ruolo nel contagio, pur se inferiore e con un peso residuo rispetto a quello interumano. In un ristorante al chiuso però di certo non basta il metro di distanza, pur se non c’è ancora una misurazione precisa del rischio”.