Emergenza Uffici Postali in Sicilia. I sindacati dicono basta con le chiusure

La scarsa attenzione che, ormai da lungo tempo, l’azienda rivolge al “front end”, degli Uffici Postali, sta prevedibilmente producendo gravi ricadute, tutte in carico ai servizi, alla clientela e soprattutto ai lavoratori.

A denunciare questa criticità, sono le tre sigle sindacali regionali SLP – CISL (Salvo Di Grazia), FAILP – CISAL (Giovanni Curia), CONFSAL – COM (Lucio Aprile)

Come da un comunicato unitario, i sindacati affermano che, la questione appare di portata maggiormente insostenibile in talune provincie della regione dove, in alcune di esse, gioco forza, si è dovuti giungere alla chiusura per la carenza di personale da applicare. Difficile trovare uguali riscontri nei tempi più o meno recenti di certo, come è evidente, è il risultato della vana ricerca di possibili soluzioni utili ad evitare il peggio. Ed il peggio, ovvero la brusca ed impensata interruzione dei servizi, era ormai divenuta una condizione ineluttabile a fronte di conclamata e mai dall’azienda condivisa, insufficienza numerica di risorse da applicare allo sportello. Difficile spiegare adesso, alla clientela ed alla pubblica opinione che giustamente ne sottolinea gli effetti, perché un Ufficio lo si abbandona dall’oggi per domani per assenza di personale: perché magari i flussi non ne giustificano l’applicazione? Perché i ritorni commerciali sono inferiori alle attese? Perché magari l’ultimo operatore di quell’Ufficio è stato “incentivato” alla dimissione evitandone la sostituzione? Gli Uffici Postali che “godono” delle migliori condizioni sono ormai solo quelli ove è ancora possibile intervenire sulle emergenze.

L’istituto del “distacco temporaneo” da un Ufficio o, peggio, da un comune all’altro – continua il comunicato – in barba ad ogni misura di precauzione anti contagio, ha superato ogni genere di eccezione e, alterando una normativa contrattuale che ha solo carattere di straordinarietà, costringe il lavoratore al continuo cambio di sede di lavoro, anch’esso a sua volta garantito dal CCNL. Non si rispettano i cluster definiti dagli Accordi e si pregiudicano le economie dei lavoratori in tema di premialità sugli obiettivi commerciali, con incessante insolenza comunque richiesti nonostante le condizioni di estrema precarietà. Ed agli Uffici che chiudono per carenza di risorse si aggiungono tutti quelli che da circa 14 mesi, in conseguenza della pandemia, non sono stati più recuperati in regime di normalità (chiusura doppio turno o apertura a giorni alterni), con estremo disagio dei lavoratori applicati. L’immediato futuro non può che riservare ulteriori disagi alla categoria, in considerazione del moltiplicarsi di richieste di esodo volontario (prontamente accettate dall’azienda) e dalle misure di legge poste a tutela dei lavoratori nei casi previsti mentre, al contempo incombe l’”obbligata” erogazione del congedo estivo.Le proteste della clientela – chiude la nota sindacale – le resse davanti gli Uffici in assenza di vigilanza, la qualità dei servizi, la critica mediatica, la qualità del lavoro, la serenità dei lavoratori, i rischi legati agli spostamenti, il superamento delle norme contrattuali e le inopinate chiusure. Occorre aggiungere altro? Le questioni richiedono immediate soluzioni, anche attraverso misure straordinarie a fronte di eccezionali evidenze.