Torino-Milan è quasi un match point per Pioli e Nicola

L’ultimo turno infrasettimanale di Serie A vedrà sfidarsi mercoledì alle 20,45 Torino e Milan. I rossoneri continuano la rincorsa alla prossima Champions League, che ha avuto una forte accelerata grazie al successo 3-0 sulla Juventus, mentre i granata sono in lotta per la salvezza, sempre più vicina dopo il pari di Verona. Pioli e Nicola allo stadio Olimpico Grande Torino si sfidano per fare un passo decisivo verso i rispettivi obiettivi.

I rossoneri hanno ripreso a correre proprio nel momento in cui sembravano essere in ginocchio. Le sconfitte, una dietro all’altra, con Sassuolo e Lazio hanno fatto temere il crollo di una squadra che per i primi mesi del campionato ha lottato per lo Scudetto. Il girone di ritorno quasi perfetto dell’Inter ha spezzato il sogno di Ibrahimovic e compagni, il resto lo hanno fatto i tanti infortuni e il doppio impegno tra Italia ed Europa League. Il Milan sembrava una squadra svuotata, fino a due settimane fa, con troppa poca benzina per restare in lotta per il quarto posto. Invece Pioli ha ritrovato il tocco giusto e dopo il 2-0 al Benevento ha schiantato la Juventus allo Stadium 3-0. Una riscossa in due mosse: la difesa blindata e il recupero a pieno regime di Bennacer e Ibrahimovic, pedine imprescindibili per l’idea di gioco del Diavolo. 

Lo svedese, però, contro il Torino rischia di non esserci a causa dell’infortunio accusato nel match di domenica sera. Il ginocchio ha ceduto, l’uscita dal campo immediata ha evitato guai più gravi, o almeno così spera lo staff medico, ma sta di fatto che non si può rischiare. Se Ibrahimovic non riuscirà a rientrare Rebic è in vantaggio sullo spento Mandzukic e sull’altalenante Leâo per il ruolo di centravanti. Per il resto sarà il solito Milan con quel mix di esperienza e gioventù vero segreto di una squadra che adesso vede da vicino il traguardo. Pioli potrebbe confermare Brahim Diaz, intuizione che ha mandato in tilt la Juve, insieme a Saelemakers e Calhanoglu come trequartisti, mentre dalla cintola in giù non cambierà nulla. Il Torino è la terzultima tappa di una corsa Champions che vede i rossoneri ora secondi insieme all’Atalanta a quota 72 punti, più tre sulla Juventus quinta e in piena crisi. Le ultime due gare saranno contro il Cagliari e contro la squadra di Gasperini, due tra le compagini più in forma del campionato. Ecco perché la pratica va quindi chiusa il prima possibile. 

Allo stadio Olimpico arriva però un Torino affamato di punti. Il pari di Verona è stato importante anche se ha lasciato un po’ di amaro in bocca per la vittoria sfumata. Nicola si conferma l’allenatore giusto per rialzare squadre quasi spacciate, e dopo la rocambolesca salvezza di Genova, è vicino ad un nuovo capolavoro con il Toro. I granata hanno perso solo una delle ultime sette gare, con il Napoli, per il resto tre vittorie e tre pareggi e una media punti che niente ha a che fare con la lotta salvezza. Così i piemontesi ora hanno 35 punti, sono a più quattro sul Benevento, in caduta libera, e  devono ancora recuperare la gara con la Lazio. Il calendario è ricco di partite, e porta in dote anche due scontri diretti, il 15 maggio con lo Spezia e il 23 contro i campani. Così il Toro ha il destino nelle proprie mani e la sensazione è che difficilmente sbaglierà le gare decisive della stagione. In più c’è il vantaggio che il Benevento, terzultimo, non riesce più a rialzarsi: tre ko di fila, due punti nelle ultime sette gare e la durissima sconfitta contro il Cagliari sono tutti segnali di un malessere profondo dei sanniti. 

A tre giorni dalla sfida i granata però devono tenere il fiato sospeso per le condizioni di Sirigu. Il portiere si è infortunato durante la sfida contro il Verona, una contusione al ginocchio definita lieve dallo stesso club. Nulla di grave quindi, ma il tempo stringe e lo stop del numero 12 Milinkovic-Savic non aiuta. Se Sirigu non dovesse farcela, Nicola sarà costretto a puntare sul terzo portiere designato: Ujkani. Problemi anche in difesa dove non ci sarà N’Koulou, diffidato, ammonito al Bentegodi e quindi squalificato per mercoledì sera. Insieme a Bremer e al giovane Buongiorno, altra grande intuizione di Nicola, Lyanco dovrebbe completare il pacchetto arretrato. Arrivati a questo punto della stagione, nonostante le tre partite in una settimana, è difficile che si possa pensare al turnover. Così sugli esterni probabile la conferma di Vojvoda, sempre più uomo salvezza, e Ansaldi, con in mezzo al campo la coppia Mandragora-Rincon e in attacco il tridente Verdi, Zaza, Belotti. 

I pronostici calcio di oggi, come si può notare dalla panoramica si Wincomparator, non si sbilanciano su un vincitore, ma prevedono una gara chiusa suggerendo l’Under 2,5: pochi gol in vista allo stadio Olimpico Grande Torino? Certo, il successo di domenica contro la Juventus ha fatto impennare le probabilità di successo dei rossoneri, apparsi straripanti in attacco e blindati in difesa. Le principali agenzie di scommesse quotano il successo del Milan intorno a 1.90, decisamente più probabile rispetto al successo dei padroni di casa che si aggira tra i 3.60 e i 3.75. Il risultato meno probabile, invece, sembra essere il pareggio. Facile immaginare il perché: un punto potrebbe risultare inutile per le due squadre in campo che rischierebbero di vanificare gli sforzi delle ultime settimane fermandosi a vicenda. Secondo gli esperti non sarà una gara particolarmente spettacolare dal punto di vista dei gol: è solo grazie a una difesa nuovamente solida che Poli è riuscito a tornare secondo (a pari merito con l’Atalanta), mentre Nicola sa bene che le salvezze si costruiscono non subendo gol. Poi c’è il problema degli attaccanti: Ibrahimovic non dovrebbe farcela e Belotti ha le polveri bagnate: solo 12 gol in campionato, l’ultimo cinque giornate fa con l’Udinese il 10 aprile scorso. 
È il momento della verità per Torino e Milan, i novanta minuti di mercoledì sera potrebbero decidere un intero campionato. Entrambe le squadre hanno ricominciato a correre nel momento giusto, ma ancora non basta. Serve l’ultimo sforzo, un ultimo chilometro da sprinter per concludere un anno che per i rossoneri potrebbe rappresentare la rinascita, mentre per il Toro sarà comunque l’ennesima stagione al di sotto delle aspettative dei tifosi e della lunga e gloriosa storia granata.