La Calabria zona arancione ma non si fermano le proteste di alcuni commercianti anche a Crotone. Il Sindaco Voce ha espresso la piena solidarietà a chi protestava

Il bollettino della giornata per quanto riguarda Covid-19 in Calabria non è tranquillizzante. L’aumento dei  contagiati non si arresta e questo sta allarmando le Istituzioni regionali, sindacato compreso che chiedono delucidazione su come sta procedendo l’iter delle vaccinazioni nella Regione. La Città più interessata per numero di contagiati Cosenza. Lunedì 12 aprile la Calabria, indipendentemente dal numero dei contagi, è tornata zona arancione e questo significa che molte attività commerciali impossibilitati a rimanere aperti in precedenza per effetto della zona rossa, adesso possono rialzare le saracinesche e riprendere a lavorare. Questa nuova disposizione non ha tranquillizzato tutti i commercianti e la loro protesta in molte zone d’Italia è continuata. A Crotone si sono riuniti in Piazza della Resistenza, sede del Palazzo comunale, in maniera pacifica per richiamare anche l’attenzione dell’amministrazione.

Il Sindaco Vincenzo Voce non è rimasto insensibile alla loro richiesta ed è sceso in Piazza per incontrali. Una tranquilla discussione è andata avanti per diversi minuti. Il primo cittadino ha espresso la piena solidarietà ai commercianti per ciò che stanno attraversando dal versante economico per effetto del Covid-19: chiusure delle attività per lungo tempo.

“Comprendo il vostro disagio e vi sono vicino. Questa emergenza sanitaria ha aggravato ancora di più la difficile situazione economica che vive il nostro territorio – ha dichiarato il Sindaco – Un intervento del Governo è quanto mai necessario ed ha comunicato ai presenti le misure che l’amministrazione ha adottato a sostegno del tessuto produttivo e che rientra nelle competenze comunali tra cui l’istituzione di un fondo rischi straordinario a supporto alle imprese in crisi di liquidità d’intesa con la Camera di Commercio e l’esonero della tassa di occupazione del suolo pubblico  a favore degli esercenti fino al 30 giugno 2021. Tutto quello che è nelle nostre possibilità per sostenere le attività produttive sarà fatto – ha detto il Sindaco ai commercianti che protestavano – ma occorre una incisiva azione della Regione e del Governo che non possono lasciare solo questo territorio”.