Anche per la Calabria potrebbe verificarsi il passaggio in zona arancione da martedì 13

Quasi tutta l’Italia sta per tornare in arancione. In realtà molte Regioni dovrebbero essere gialle. Anche la Calabria che lavora e che sta soffrendo tantissimo potrebbe tornare in zona arancione dalla prossima settimana. Fari puntati sul Ministro “rosso” Roberto Speranza che firmerà oggi le nuove ordinanze, sperando che nelle prossime settimane sia lui sia le sue ordinanze siano un brutto ricordo!

Soltanto Puglia e Valle d’Aosta dovrebbero rimanere in rosso. Almeno a leggere i numeri. Se poi, come ripete Salvini, “Speranza vede rosso per convinzione politica”, non c’è più “speranza”. Il bollettino registra del tasso di positività. L’incidenza dei nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti è ovunque (o quasi) sotto la soglia dei 250, escluse Valle d’Aosta e Puglia. L’indice Rt è sotto quota 0.90, il tasso di occupazione dei posti letto è diminuito.

Ma veniamo alla Calabria. L’incidenza dei nuovi casi nell’ultima settimana è anni luce sotto la soglia di rischio, così come l’occupazione dei posti letto nelle Terapie intensive è nello scenario 1. Nella precedente ordinanza del ministro Speranza, viene specificato che le restrizioni stabilite dal 6 aprile hanno valenza per un periodo di 15 giorni “fatta salva una nuova classificazione”. La zona rossa durerebbe fino al 21 aprile, tranne nel caso in cui il Governo decidesse di emanare altre disposizioni.

Speranza inoltre, insieme a tutti i grillocomunisti, potrebbero mettersi una mano sulla coscienza e smetterla di pensare solo ai garantiti. Da Vibo Valentia a Reggio Calabria passando per Catanzaro, Cosenza e Crotone, la protesta infiamma. È la disperazione di chi ha perso tutto dopo anni di lavoro e non chiede nulla, vuole solo lavorare. Mario Draghi non può cedere oltre ai disfattisti, a coloro che per mesi hanno rinchiuso gli italiani in casa, li hanno affamati ma hanno fatto un disastro! Migliaia di morti senza intervenire sui trasporti, senza rafforzare le cure domiciliari e fornire medicinali, senza vaccinare gli anziani che sono coloro che muoiono di più!

Un emendamento presentato alle commissioni Lavoro e Affari sociali alla Camera al dl Covid, ha chiesto di ripristinare la corrispondenza tra regole di contenimento e zone bianca, gialla, arancione e rossa. L’obiettivo è che si possa modificare la norma del decreto che stabilisce lo stop alla zona gialla in Italia fino al 30 aprile. Il provvedimento, al momento, stabilisce che, dal 7 aprile al 30 aprile, nelle Regioni in zona gialla “si applicano le misure stabilite per la zona arancione”. La proposta di modifica punta a stabilire che le misure stabilite per la zona rossa non possono essere stabilite sulla base del solo parametro relativo all’incidenza cumulativa settimanale dei contagi. In caso di ripristino della zona gialla già nelle prossime settimane, molte Regioni potrebbero vedere riaprire i musei, i locali della ristorazione con il servizio al tavolo a pranzo e nessuna limitazione per la mobilità all’interno del territorio regionale.