Milano. Macao/Palazzine occupate, il Comune da ragione al Municipio 4 e passa la palla a Sogemi

Si richiede, ove di vostra competenza, di garantire lo stato di sicurezza all’interno dei luoghi in vostra custodia, contrastando nuove intrusioni e sigillando gli accessi agli edifici. Ove opportuno, vi si invita a intervenire in coordinamento con la Polizia Locale”. E’ l’invito rivolto dalla Direzione Urbanistica del Comune di Milano alla Sogemi. La missiva, fa sapere il Presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi, “è stata spedita dopo la nostra delibera di Giunta che chiede interventi per contrastare la grave situazione che si è venuta a creare in viale Molise e che, come confermano recenti fatti di cronaca, non ha fatto altro che peggiorare”.

Per il numero uno del Municipio, “pare che qualcosa inizi a muoversi e ringrazio Direzione Urbanistica per questo primo passaggio, auspicando possa avviare un percorso virtuoso. Nell’invito rivolto alla società di via Lombroso – sottolinea Bassi – viene fatto presente che il contratto di custodia stipulato il 5 maggio 2020 tra il Comune di Milano, in qualità di proprietario, e Sogemi pone in capo a quest’ultima la responsabilità di vigilanza e controllo sui predetti immobili. Quantunque l’art. 2 del contratto chiarisca la presa d’atto, da parte di entrambe le parti, dello stato di occupazione di alcuni edifici (la Palazzina 4 di Viale Molise 68 da parte del collettivo Macao e parte della Palazzina 6 di Viale Molise 64), è tuttavia da rimarcare che la situazione, nell’ultimo anno, ha subito un progressivo peggioramento, confermato anche dal vostro responsabile della sicurezza.

Appare chiaro – evidenzia Bassi – quanto fondata fosse la nostra denuncia e quanto necessario e urgente sia un intervento da parte della proprietà. Spero – conclude il Presidente – che Palazzo Marino voglia tenere accesi i riflettori su questa vicenda e la situazione non si risolva solo con un passaggio di palla a Sogemi, perché il rischio che continuiamo a a sottolineare è che possano succedere fatti ancora più gravi di quelli, pur allarmanti, cui abbiamo assistito fino ad ora”.