La diffusione e l’utilizzo della criptovaluta nel mondo

L’utilizzo della criptovaluta da parte di privati, società e anche governi sta via via diventando sempre più diffuso. All’inizio, quando il bitcoin – che rappresenta la prima criptovaluta in assoluto – è stato creato, si è registrata una sorta di diffidenza verso una modalità di trasferimento di valore completamente nuova e sconosciuta. E questo era anche comprensibile. Basti pensare all’iniziale diffidenza che c’è stata quandocarte di credito e debito hanno iniziato ad essere utilizzate per gli acquisti online. Tutto ciò che è dematerializzato e non passa attraverso le nostre mani può creare incertezza da parte di chi possiede il valore che viene trasferito.

A seconda della cultura di un Paese, diverso però è il livello di diffusione di questa moneta virtuale. Ci sono Stati che presentano una cultura più incline alle novità, soprattutto tecnologiche, mentre altri preferiscono avvalersi dei metodi di investimento tradizionali. Finché non sono il mercato stesso degli scambi e la concorrenzaa introdurre le innovazioni finanziarie e tecnologiche predominanti nel resto del mondo. Vediamo quindi una panoramica sull’utilizzo delle criptovalute nei vari Stati.

Non ci è voluto molto tempo però per capire che la criptovaluta in generale, di cui i bitcoin rappresentano la principale moneta, ha delle elevate potenzialità sia per quel che riguarda l’utilizzo che i guadagni. Oggi poi ci sono delle app come Bitcoin Prime che consentono di avvicinarsi a questo mondo ricco di opportunità anche senza dover essere dei geni della finanza decentralizzata. Nel caso di Bitcoin Prime, questo avviene grazie a un meccanismo di funzionamento che è automatizzato e che permette di affidarsi ad algoritmi calcolati in maniera particolarmente sofisticata e tecnica. In pratica il lavoro tecnico viene svolto tramite un software, al trader rimane sempre la possibilità di valutazione e scelta.

Vediamo quindi la nostra panoramica sull’utilizzo della criptovaluta nel mondo.

Le statistiche sull’uso della criptovaluta

Vista l’attualità dell’argomento, le statistiche tendono ad essere obsolete anche nel giro di pochi mesi da quando sono state registrate. Il fatto che la valuta digitale si stia diffondendo a ritmi veloci è un dato di fatto che si riscontra confrontando tra loro dati relativi a periodi di tempo anche molto ravvicinati.

Ad oggi, per trovare gli Stati in cui l’utilizzo della criptovaluta è più diffuso dobbiamo un po’ spostarci dall’Unione europea, ad eccezione della Germania che rientra nella Top 10 degli Stati che fanno uso di questa valuta. In particolare, lo Stato con capitale Berlino rappresenta il 5% del valore totale di valuta digitale scambiato nel mondo, una cifra considerevole considerando che è l’unico dato rilevante nel vecchio continente.

Se vogliamo rimanere nel continente europeo, ma fuori dall’UE, dobbiamo arrivare in Svizzera: diciamo che la notizia non ci stupisce molto, dal momento che i nostri cugini elvetici hanno una lunga tradizione in fatto di banca e investimenti. Non è un caso quindi che il Paese delle banche si sia chiaramente mosso in favore della criptovaluta, mirando a diventare uno dei Paesi con maggiore peso a livello internazionale per quanto riguarda il trading di valuta digitale. Ad oggi, copre l’11% di questo mercato. Il vero asse portante però delle criptovalute risiede in Stati lontani dall’Europa: parliamo infatti di Giappone, Cina, Russia, Filippine e Brasile, per nominare i più importanti. Ma c’è uno Stato in particolare che ha, negli ultimi anni, superato di gran lunga la media di tutti gli altri, ed è la Nigeria. La percentuale di contribuzione di questo Paese rispetto agli scambi totali di criptovaluta è del 32%: una cifra decisamente elevata, anche considerando la dimensione dello Stato africano. A determinare un tale livello di utilizzo sta soprattutto la necessità di inviare e ricevere valuta verso l’estero e i relativi costi che derivano dalle valute tradizionali.