Voglia di volare in premium economy

Nelle previsioni sarà la più richiesta per volare. È la premium economy, proposta da molte delle principali compagnie internazionali in particolare sulle tratte di media e lunga durata come le intercontinentali quale conveniente via di mezzo fra la business e l’economy. Le viene riservata una breve porzione della cabina, con poche file di posti venduti a tariffe di molto superiori all’economica ma non irraggiungibili come la business.

A trainarne la crescita e la richiesta sarà una combinazione di fattori. La crisi economica che ci porteremo dietro per lungo tempo a cavallo della crisi pandemica e subito dopo spingerà chi prima volava in business a scendere in premium economy. Magari perché le policy delle aziende, rispetto ai viaggi di lavoro, saranno riviste al ribasso costringendo chi prima poteva concedersi una comoda business a scalare di posto. O perché i viaggiatori di lusso che prima non esitavano a prenotare in business adesso potrebbero rivedere i propri budget, come tutti. In seconda battuta la premium economy sarà spinta dal fatto che i frequent flyer hanno i propri conti dei programmi fedeltà pieni zeppi di miglia e punti da spendere. Dopo un anno di stop, o quasi, e con le policy di lavoro che porteranno i viaggiatori in economy, le persone potrebbero scegliere di spendere parte dei propri bilanci fedeltà per concedersi un piccolo salto in avanti in premium economy. A loro si unirà anche chi in fondo è riuscito a contenere i danni della crisi e non vede l’ora di acquistare, anche in un momento difficile, un po’ di relax e qualche comfort in più.

Ma c’è anche un aspetto diverso. Non siamo infatti più abituati a starcene attaccati alle altre persone. Lo spazio extra garantito dalle poltrone di premium economy, che spesso sono organizzate secondo il layout due-quattro-due e garantiscono appunto più distanziamento, potrebbe rappresentare il giusto compromesso per i più prudenti. Le poltrone in premium economy di solito offrono da 12 a 25 centimetri in più per distendere le gambe, una capacità di reclinarsi più ampia con un supporto per le gambe e schermi più ampi per intrattenimento a bordo. A questo si aggiunge una serie di servizi che somigliano di più a quelli della business che della economy: più bagagli a bordo, imbarco prioritario, scelta gratuita del posto, kit personale, ampia scelta per i pasti e maggiore tranquillità con una parte della cabina riservata.

Le sedute sono anche più larghe, dai 5 ai 7 centimetri in media, e ci sono meno poltrone per ogni fila: otto su un Boeing 777 o su un Airbus A380 rispetto alle dieci in molte economy class. In molti casi è diventata una delle offerte più redditizie rispetto allo spazio occupato, perché le tariffe per sedersi in quello che Airbus chiama “comfort canyon” sono piuttosto alte specie se prenotate all’ultimo minuto. Ma vi si concentrano offerte importanti assicurandosele con largo anticipo. Dal momento che la premium viene scelta soprattutto come upgrade dalla economy o come retrocessione dalla business, un ritorno al volo dopo molto tempo potrebbe innescare queste due dinamiche, da una parte sul lato professionale e dall’altra per chi viaggerà per piacere. I primi dovranno scendere, i secondi vorranno salire.